La Treccani aggiunge un nuovo termine: l’Appocundria di Pino Daniele


I dialetti sono, con le loro coloriture lessicali, una grande risorsa espressiva per la lingua italiana, che oggi è ricca, variegata, forte e consolidata su tutto il territorio nazionale. Il dialetto non è più sentito come un simbolo o riflesso di svilimento socioculturale, un segnale di arretratezza. Anzi. È vissuto come libertà di registro“. Con questa frase l’enciclopedia Treccani ha introdotto il suo articolo sul lessico utilizzato da Pino Daniele nelle sue canzoni.

Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, la nota enciclopedia ha deciso di aggiungere un nuovo termine tra le sue voci, celebrando l’ Appocundria” di Pino Daniele. Una parola che riesce ad esprimere tutto il significato di una “profonda malinconia” che la lingua italiana non avrebbe saputo indicare meglio.

E poi aggiunge:”Pino Daniele ha scritto e cantato molto nel suo grande dialetto napoletano, fonte di ricchezza per la letteratura e la canzone che da regionali, tante volte, si sono sapute fare patrimonio della nazione. E ci ha restituito, sovrimpresse di venature che in lingua sarebbero state opache, parole che, pur non essendo nuove, nuove suonavano all’orecchio, per via di una potenza evocatrice che soltanto il dialetto era in grado di sprigionare. Come nel caso di appocundria, interfaccia dialettale dell’italiano ipocondria, nel senso semanticamente vago di ‘profonda malinconia’, che tanto sembra addirsi alla condizione della «napoletanità». È questa appocundria, nutrita di fatalistica accettazione delle sorti della vita, segnata da una noia esistenziale e venata di scettico ma malinconico distacco per qualcosa di indefinibile che non è, non è stato e non è potuto essere, che si fa cifra di un sentire tutto napoletano nella canzone omonima di Pino Daniele (in Nero a metà, EMI, 1980): Appocundria me scoppia / ogne minuto mpietto /pecché passanno forte / haje sconcecato ‘o lietto /appocundria ‘e chi è sazio / e dice ca è diuno /appocundria ‘e nisciuno… / Appocundria ‘e nisciuno.

Intanto, l’ex ministro Massimo Bray, ha fatto sapere che Pino Daniele, in maniera assolutamente gratuita, si era reso disponibile a realizzare una colonna sonora per la pubblicità del Vocabolario Treccani.it.

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