A Pisa una grande mostra per Amedeo Modigliani. Ma come mai al Sud non si fanno?


Irruento ma timido, passionale e talentuoso, capace di impiegare una violenta energia nelle sue opere ma profondamente segnato nel fisico. A 130 anni dalla nascita di Amedeo Modigliani, Pisa gli dedica un’imponente mostra. Un corpus di circa 110 opere, di cui 70 prestate dal Centre Pompidou, (Museo nazionale di arte moderna/ Centro di creazione industriale) di Parigi. Una quarantina di opere di Modigliani arrivate da altri musei francesi, italiani o da collezionisti privati. Una significativa selezione di sculture di Modigliani e dei grandi scultori dell’epoca come il celebre Constantin Brancusi e fotografie scattate da Brancusi stesso. Tutto questo apprezzabile grazie alla mostra “Amedeo Modigliani et ses amis“, allestita presso il Palazzo Blu di Pisa e visitabile dal 3 ottobre 2014 fino al 15 febbraio 2015.

Una grande occasione per rivivere un’importante stagione culturale che ha influenzato l’intera produzione artistica europea. Il percorso espositivo parte da quando Modigliani era a Livorno e poi a Parigi, si continua con la scultura e con il cubismo come corrente artistica, la ritrattistica di Modigliani, la cerchia di amici e contemporanei, come Chagall, Picasso, Utrillo (con cui Modigliani ebbe frequenti diverbi scatenati dall’alcool), Apollinaire  ed infine un’esposizione di disegni dell’artista.

Una mostra imperdibile per gli appassionati d’arte e del genere, organizzata nel migliore dei modi. Un sito apposito con la spiegazione dell’evento, delle info relative agli orari, ai costi e a come arrivarci, ma non solo. Moltissimi sono gli Enti e le Aziende che hanno aderito alle convenzioni con la Mostra, proponendo biglietti gratuiti o sconti sulle tariffe. Una lista che è continuamente in aggiornamento sul sito per permettere a chiunque di partecipare all’evento.

Inoltre è stata organizzata una serie di conferenze e di proiezioni per sviluppare i temi della mostra contribuendo ad avvicinare tutti al mondo dell’arte. Inoltre la gestione, almeno a dire di chi l’ha visitata, è eccellente: servizi di audioguida, autobus che portano direttamente al sito, agenzie di viaggi e tour operator che organizzano pacchetti turistici appositi alla mostra.

Un’enorme macchina organizzativa messa in moto per l’evento. Ma vi siete mai chiesti come mai le mostre più visitate le fanno al Nord Italia? Perché hanno più materiale a disposizione? Non di certo. Le motivazioni, probabilmente, sono da ricercare tra gli organi appositi, assessorati, soprintendenze e perché no, anche tra le associazioni culturali, che non fanno bene il loro dovere o perlomeno non valorizzano al meglio il nostro sconfinato patrimonio storico-artistico. Ci dovrebbe essere una più accurata organizzazione ed attenta collaborazione tra le parti  per allestire mostre ed eventi, ma soprattutto per agevolare i visitatori e per permettere ai turisti di raggiungere facilmente le mete, senza dover trasformare il proprio viaggio o una piacevole gita fuori porta in un’odissea senza fine, tra problemi di trasporti e disagi vari, a causa della mancanza di servizi appositi (a tale proposito, ricordiamo per l’ennesima volta che oltre il 98% degli investimenti nelle ferrovie lo Stato lo ha destinato al Nord Italia). A Napoli, così come in tutto il Mezzogiorno, vengono realizzati eventi e mostre straordinari, dei quali tuttavia pochissimi vengono a conoscenza, con il risultato che il nostro enorme potenziale non viene sfruttato. Siamo di fronte dunque a un’insieme di fattori, sia esterni che interni, che non ci fanno valorizzare i nostri tesori.

Secondo voi è giusto che pur avendo infiniti gioielli non si possa condividerli con i cittadini e soprattutto cosa si potrebbe fare per rimediare?


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