Omicidio Melania Rea. Parolisi uccise in “un’esplosione d’ira”


Resta in carcere Salvatore Parolisi, l’ex caporalmaggiore dell’esercito accusato di aver ucciso la moglie, Melania Rea, il 18 aprile 2011 a Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, nella sentenza emanata poche ore fa.

Parolisi ha accoltellato la povera Melania durante “un’ esplosione di ira nata in un litigio tra i due coniugi e dovuta alla conclamata infedeltà coniugale dell’uomo”. Questo è quanto si legge nelle motivazioni della condanna dell’uomo, che dovrà scontare una pena di 30 anni di carcere.

I magistrati della Prima sezione penale della Suprema Corte,  presieduti dall’ex pm Anticamorra Raffaello Magi, ritengono che l’omicidio di Melania Rea sia stato compiuto «in termini di ‘occasionalità’ (dolo d’impeto, non essendo stata mai ipotizzata la premeditazione) dovuta ad una esplosione di ira ricollegabile ad un litigio tra i due coniugi, le cui ragioni fondanti si apprezzano nella conclamata infedeltà coniugale del Parolisi».


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