Alla scuola materna sapone in bocca per punire i bimbi


Vi è mai successo da bambini, di dire parolacce o cose che non andavano dette, e di sentirvi riprendere con la classica frase “se lo dici ancora ti lavo la bocca col sapone”?

Purtroppo c’è chi un gesto simile lo ha fatto realmente, senza pensare alle conseguenze e al ruolo che ricopre, ovvero, una maestra di scuola materna.
Succede a Ravenna, in una scuola privata cattolica, dove per ripulire la lingua da bestemmie e parolacce si usa un metodo inconcepibile, il sapone in bocca.

Maltrattati, intimoriti, i bambini della scuola materna di Ravenna, vittime della maestra cinquantacinquenne, ogni giorno vivevano l’incubo di essere rinchiusi nel ripostiglio in castigo, o di subire tirare d’orecchie e di capelli per riprenderli da marachelle ingenue. Un’altra storia agghiacciante, che riguarda anime innocenti, si consuma in un luogo che ai bambini dovrebbe insegnare la capacità di stare insieme e di starci bene ma che invece non fa altro che incutere terrore e disperazione nei loro occhi.

Il Tribunale di Ravenna, nelle vesti del Gup RossellaMateria, con il rito abbreviato, ha riconosciuto al bambino 12mila euro di risarcimenti e altri 4 mila euro a testa a ciascuno dei genitori, costituisti in parte civile sia per conto del figlio che in proprio con gli avvocati Paola Brighi e Manuela Liverani. La maestra, invece, sempre sostenuta dalla scuola che infatti non ha previsto la sospensione dell’attività, è stata subordinata al pagamento dei danni.

Il bambino oggi frequenta un’altra scuola, e quanto accaduto risale a qualche anno fa, ma purtroppo non si può certo dire che la vittima abbia dimenticato. Il senso di paura vive nel bambino e tutti noi sappiamo che per certe violenze non basterà tempo per cancellare il ricordo.

Certe cose andrebbero punite con più severità e la cosa che fa ancora più discutere è il fatto che si tratti di una scuola cattolica. L’insegnamento della religione, non è forse quello in cui si parla di un Dio misericordioso e amorevole che perdona tutti? Allora qualcosa non quadra, è inaccettabile che una donna capace di punire con tanta violenza e odio, possa lavorare in una scuola, e soprattutto in una scuola cattolica.


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