Striscioni contro Antonella Leardi. Rizzoli: “Non ho visto nulla”


Dopo la decisione di un turno di chiusura della curva Sud dell’Olimpico, pena simbolica inflitta dal giudice della gara Roma-Napoli disputatasi il giorno 4 aprile, segnata dalla presenza nello stadio di striscioni offensivi e diffamatori nei confronti di Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, l’arbitro Nicola Rizzoli ritorna sull’argomento ai microfoni di Sky Sport 24, asserendo che: «Non ho idea di quando e per quanto tempo sono stati esposti questi striscioni, ci sono altre persone preposte al controllo di queste situazioni, non un arbitro che è pienamente concentrato sul campo al 100% … Se li avessi letti, però, avrei fatto notare al quarto uomo la presenza di questi striscioni». Che sia vera oppure no questa affermazione, resta il fatto che quella degli striscioni è una pratica sovente utilizzata dai tifosi giallo-rossi e sempre a chiari scopi infamanti, basti pensare alle volte in cui se ne sono serviti per fini razzistici contro i sostenitori, ad esempio, della Lazio. Un atteggiamento, senza dubbio, disdicevole che ha, poi, portato James Pallotta, uno dei quattro co-proprietari dell’Associazione Sportiva Roma, a voler salvaguardare con vigore l’immagine della squadra sempre più spesso associata a immagini di violenza e razzismo. Inoltre, Pallotta ha voluto contattare la signora Leardi, scusandosi e dicendosi “indignato” per quanto avvenuto.

 


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