A Napoli si respira meglio: queste le zone più irrespirabili della città


Un’indagine condotta dalle centraline dell’Arpac ha messo a confronto i risultati del monitoraggio dell’aria, a Napoli, dell’anno 2014 con quelli del 2013, deducendone che si respira decisamente meglio, grazie alla limitazione dell’utilizzo delle auto. Il sindaco De Magistris ne ha infatti vietato la circolazione dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 nei giorni dispari. Di grande aiuto anche l’apertura della stazione metro di Garibaldi. Resta però ancora un’incognita lo scalo marittimo al porto, fonte di grande inquinamento.

Come riportato dal Corrieredelmezzogiorno.it, è stato varato un preciso provvedimento: non si può superare la soglia di 50 microgrammi di polveri sottili per ogni metro cubo d’aria per oltre 35 giorni. Qualora si superassero i limiti, verranno adottati dei provvedimenti per limitare l’uso di moto ed auto, tra i maggiori produttori di Pm10. Nel concreto, nell’anno 2013 ci furono 195 segnalazioni mentre nell’anno 2014, ci sono stati altri casi: 36 segnalazioni presso l’ITIS di Via Argine e ben 40 presso il I Policlinico.

Dal 31 marzo 2014 al 2015 si rilevano altri 71 superamenti, di cui:

– 13 per la stazione di rilevamento dell’Osservatorio di Capodimonte, diminuite poi a 12
– 11 per il Santobono, giunte poi a 0
– 21 per il Museo Nazionale, giunte a 3.
– 9 per la Stazione Centrale, giunte a 5
– incremento per la zona nei pressi del Nuovo Pellegrini e dell’ITIS di via Argine, con 7 superamenti, aumentati poi a 18 e dai 10 ai 14. 


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