Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, la donna è stata legata con una cintura, costretta al digiuno, minacciata con un coltello da cucina e pestata ripetutamente per i tre giorni di prigionia. L’uomo ha tentato anche, in diverse occasioni, di abusare sessualmente di lei. La prigionia è finita grazie ad un’amica dello stesso Alexe che, venendo a conoscenza della situazione, ha allertato i carabinieri. I militari hanno fatto irruzione nell’appartamento nella notte: appena entrati nell’edificio hanno iniziato a sentire le urla disperate della prigioniera. Così, hanno sfondato la porta d’ingresso, bloccata con un lucchetto, ed hanno trovato la donna sola ed in condizioni pietose.
Poco dopo è sopraggiunto anche Alexe, a bordo della sua bici. Rendendosi conto della presenza degli agenti ha tentato la fuga, ma è stato subito fermato, arrestato e scortato nel vicino carcere di Santa Maria Capua Vetere con le accuse di sequestro di persona, lesioni personali e tentata violenza sessuale. La donna è stata visitata sul posto dagli operatori del 118 intervenuti e le sono state riscontrate ferite e lesioni guaribili in 20 giorni. I carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato il coltello utilizzato dall’aguzzino per minacciare la vittima.