Niccolò Bettarini, sono 4 le persone che lo hanno aggredito per futili motivi


Novità sul caso dell’aggressione ai danni di Niccolò Bettarini, figlio della conduttrice Simona Ventura e dell’ex calciatore Stefano. Quattro al momento i fermati, quasi tutti con precedenti penali. Il giovane Bettarini è stato accoltellato domenica mattina fuori dall’Old Fashion, discoteca dei vip a Milano. Sono due italiani di 24 e 29 anni e altrettanti albanesi di 23 e 29 anni. L’accusa per loro è di tentato omicidio. 

Come riportato da AGI, la Procura di Milano non ha dubbi, l’aggressione a Niccolò Bettarini, non è motivata da nessuna ragione di carattere politico, né ‘calcistico’, nonostante uno dei quattro aggressori sia un ultrà di estrema destra della curva dell’Inter, che ha colpito più volte il ragazzo con un coltello.

Il pm Elio Ramondini, titolare dell’indagine in cui viene ipotizzato il reato di tentato omicidio a carico di 4 persone, sta scrivendo la richiesta di convalida del fermo che sarà poi valutata da un gip. Il magistrato si è complimentato con la Questura per la prontezza con cui sono stati individuati i presunti aggressori.

L’ultras fermato era già noto alla Digos e ha diversi precedenti. È stato raggiunto da un Daspo nel febbraio 2017, per aggressioni successive a una partita Roma-Inter. Non sarebbe però lui ad aver inflitto materialmente le coltellate, e anzi si è dichiarato estraneo alla vicenda.

Simona Ventura e Stefano Bettarini sui loro canali social hanno scritto: “Nostro figlio Niccolò è stato aggredito da molte persone mentre cercava di difendere un amico. Fortunatamente le conseguenze non sono gravi. Niccolò si sta riprendendo velocemente, un miracolo visto le 11 coltellate inferte”. 

L’ospedale Niguarda in cui è ricoverato Niccolò spiega che: “Il ragazzo presenta lesioni superficiali da taglio su tronco, addome e un arto superiore. Eseguiti tutti i necessari accertamenti, è in programma nei prossimi giorni un intervento per la lesione (a un nervo) riportata all’arto superiore. Le condizioni non sono gravi. La prognosi resta comunque riservata”.


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