La figlia della vittima, Marta Della Corte, ha così commentato l’accaduto su Facebook: “Vedere chi ti ha portato via l’altra parte del tuo cuore, a poco più di un anno dal fatto, così ritratto sui social, è dura e fa male.Non mi sono mai espressa direttamente tramite i social perché queste ‘persone’, che nel tempo continuano a dimostrarsi di una pochezza inaudita, non meritano la mia attenzione. Ma ogni volta è veramente dura. Ci hanno costretto a vivere con il cuore a metà. Il tempo aggiusta le cose, dicono, ma non sempre. A queste persone non venga scontato nulla, ma che quel giorno la giustizia, come dovrebbe essere sempre e per tutti gli uomini in uno stato di diritto, faccia il suo corso“.
A Radio Marte, si è espresso anche il figlio di Francesco Della Corte, Giuseppe: “Io sono veramente arrabbiato, è una persona che ci ha rovinato la vita, ha ucciso mio padre ed esce ed entra, vede gli amici. Vorrei chiedere anche io il permesso per abbracciare mio padre, a chi lo chiedo? Ringrazio tutti quelli che ci sono vicini. Sapere che c’è l’appoggio delle persone è molto importante. Io mi sto affidando alla giustizia e devo fare giustizia a mio padre. Profumava di vita e gliel’hanno tolta. Questo vale come esempio, chi vede questa foto si può sentire in grado di fare di tutto perché lo stato italiano è morbido. Stiamo parlando di un omicidio. Per me era un punto di riferimento, lo penso tutta la giornata. Subire una cosa del genere non ti da rassegnazione e vedere una foto così mi chiedo in che carcere sta“.
A commentare l’accaduto anche Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp:”È vergognoso che, dopo neppure un anno di detenzione, il killer di Piscinola sia stato ‘premiato’ nonostante abbia ucciso un uomo a sangue freddo: non possono esserci sconti o concessioni verso chi si è macchiato di reati tanto gravi. Uno Stato che premia un assassino macchiatosi dell’omicidio di un tutore dell’ordine, permettendogli di festeggiare il suo 18esimo compleanno insieme a parenti e amici e con tanto di foto sui social network, di fatto non è uno Stato di diritto: è uno Stato in cui la giustizia è morta. La nostra vicinanza oggi va ai familiari della vittima e al profondo dolore che inevitabilmente staranno provando in queste ore“.