Violenza a Maddaloni: arrestato uomo che narcotizzava e stuprava la moglie


La violenza sulle donne, un fenomeno già triste di per sé, assume in certi momenti caratteri inquietanti. Secondo quanto riportato da L’Occhio di Caserta, a Maddaloni un uomo di 53 anni è stato arrestato per violenza domestica reiterata nei confronti della propria moglie. L’arrestato era solito picchiare la donna e persino drogarla per consumare le sue violenze sessuali.

La denuncia è arrivata direttamente dalla vittima, che dopo anni di vessazioni ha avuto il coraggio di dare una svolta all’incubo in cui si era ritrovata. Stando alla testimonianza della donna, gli abusi erano iniziati addirittura nel 2005, all’inizio della convivenza con il marito.

L’uomo aveva continuato a perpetrare violenza fisica e psicologica nei confronti della compagna per molti anni, arrivando addirittura a romperle il setto nasale. Ma i particolari inquietanti della vicenda non finiscono qui. La donna infatti ha raccontato di essere stata più volte narcotizzata dal marito.

Sembra che l’uomo fosse solito preparare personalmente sostanze psicotrope e scioglierle in una tisana che offriva poi alla moglie. Tutto questo per stordirla e consumare lo stupro in tutta libertà. Tutto ciò, ovviamente, si accompagnava a violenze psicologiche non di poco conto.

Stando al racconto della donna, negli ultimi tempi l’uomo si era intromesso nella sua vita lavorativa. La moglie gestiva una palestra, e il marito si era dato da fare per allontanare la clientela maschile che, secondo lui, riservava alla moglie eccessive attenzioni. E non solo: nell’ultimo periodo il 53enne avrebbe anche minacciato di diffondere in rete alcuni video che la ritraevano in situazioni intime.

Insomma, l’uomo arrestato per violenza domestica dovrà rispondere di numerose accuse, tra cui quella di revenge porn. Non si tratta solo di una pratica vergognosa, ma di un vero e proprio reato, che prevede una pena da 1 a 6 anni in carcere e una multa che vada dai 5 ai 15 mila euro. Una vittoria, questa, ottenuta grazie alla lunga battaglia portata avanti dalla famiglia di Tiziana Cantone, e un traguardo per tutte le donne vittime di violenza.


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