Salerno, reddito di cittadinanza a camorristi e detenuti: denunciate 86 persone


I controlli effettuati dai Carabinieri del comando provinciale di Salerno, hanno portato alla luce un giro di percettori indebiti di reddito di cittadinanza. Tra questi, anche detenuti e condannati per associazione mafiosa.

Su 2000 controlli di dati incrociati effettuati, è risultato che ben 86 persone non ne avevano diritto. A riportare la notizia è skytg24.

Le anomalie riscontrate dalle analisi dei carabinieri sono, infatti, numerose e diverse: risultavano beneficiari cittadini agli arresti domiciliari, persone condannate per associazione mafiosa, detenuti e persone ricoverate in strutture statali, cittadini stranieri sprovvisti dei requisiti. 

Tra le tecniche utilizzate, per ottenere il reddito di cittadinanza, sono emerse anche false dichiarazioni. Alcune persone, appunto, hanno dichiarato di risiedere in un comune diverso per risultare con nuclei familiari separati. Un giovane, addirittura, ha indicato come indirizzo di residenza un esercizio commerciale rivelatosi poi una pescheria.

Molte irregolarità sono venute fuori anche nei riguardi di 19 cittadini stranieri, destinatari del reddito sebbene non residenti sul territorio nazionale da almeno dieci anni, gli ultimi due dei quali avrebbero dovuto essere continuativi.

Gli 86 soggetti individuati sono stati denunciati, facendo scattare così l’interruzione del sussidio e la conseguente restituzione delle somme indebitamente percepite, che hanno prodotto un danno erariale di oltre 350mila euro.

Un sistema, questo dei finti requisiti per percepire il reddito di cittadinanza, che si ripete. Proprio recentemente, adottando lo stesso modo di operare, era scoppiato uno scandalo simile in Calabria, nella quale lista risultavano, come percettori del reddito, mafiosi e detenuti al 41 bis.

Sono infatti inspiegabili, ad oggi, come siano state possibili le accettazioni di tutte queste richieste sprovviste dei requisiti minimi.

A dimostrazione che, il sistema per richiedere il reddito di cittadinanza, fa acqua da tutte le parti. I controlli che dovrebbero impedire a monte, tali scandali, sono a dir poco inesistenti, provocando non pochi danni all’economia statale e favorendo altresì un giro illegale di interessi e lavoro sommerso.


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