Killer della camorra si converte in un pacifista buddista


Catello Romano, reo confesso per l’omicidio di Gino Tommasino, a seguito della sua conversione alla fede buddista, si è appellato alla corte di cassazione per ottenere delle modifiche al trattamento ricevuto nel carcere. La notizia su Metropolisweb.it

Castellammare di Stabia, prima killer di camorra reo confesso e ora pacifista e buddista. E’ Catello Romano, il killer del consigliere comunale del Pd di Castellammare di Stabia, Gino Tommasino,  che ha chiesto ed ottenuto dalla Cassazione il diritto a ricevere in carcere la visita di un maestro Zen ed usufruire di cibo vegetariano in osservanza alla sua religione buddista. E’ una sentenza destinata a fare giurisprudenza in tutta Italia perchè  nel reclamo il detenuto si è appellato agli articoli della Costituzione italiana che sanciscono il diritto alla libertà di culto religioso. Romano aveva fatto reclamo ad una decisione del giudice del Tribunale di Sorveglianza di Novara che gli aveva negato la possibilità di ricevere in carcere la visita di una maestro buddista e di mangiare cibo vegetariano poichè sosteneva che le disposizioni interne del carcere  non prevedono tali disposizoni.

Così l’ordinanza è stata annullata senza rinvio, come chiesto dal detenuto e dal Pg Gabriele Mazzotta, e ora al reclamo di Catello Romano dovrà essere data una risposta molto più concreta se si riterrà che anche in carcere deve essere rispettato il credo zen. Pure se l’invocazione di questa pratica così pacifica e meditativa viene da un killer di camorra come Romano, reo confesso dell’omicidio del consigliere del Pd di Castellammare di Stabia Luigi Tommasino ucciso il 3 febbraio 2009 mentre era in macchina con il suo bambino che per un soffio si salvò dall’agguato


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