L’isola di Capri resta zona arancione, il Tar dà ragione a De Luca: “Sospese le ordinanze”


Come era prevedibile il Tar della Campania ha sospeso le ordinanze dei sindaci di Capri e Anacapri contrari a quella regionale di De Luca. L’isola azzurra non ci stava a rimanere zona arancione e aveva deciso di procedere in autonomia rendendo i due comuni zona gialla dal 20 al 23 dicembre. Ciò aveva comportato l’apertura di bar e ristoranti. Questi provvedimenti però sono illegittimini perché non più restrittivi (che sono consentiti) rispetto alle ordinanze regionali.

La Regione Campania ha così comunicato:

“Con due decreti, oggi il Tar Campania, in accoglimento dei ricorsi promossi dall’Avvocatura Regionale, ha sospeso le ordinanze con le quali i Comuni di Capri e Anacapri avevano adottato disposizioni difformi rispetto a quelle disposte con Ordinanza regionale n.98 del 18 dicembre scorso”. 

LE ORDINANZA DEI SINDACI DI CAPRI E ANACAPRI

Le ordinanze, valide dal 20 al 23 dicembre, c’è fino a domani, consentivano oltre agli esercizi commerciali legittimamente aperti, le seguenti attività:

“Servizi di ristorazione (fra cui bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) dalle ore 5:00 alle ore 18:00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18:00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.” 

Dal 24 tutta Italia, secondo il Dpcm presentato da Conte, diventerà zona rossa. Il provvedimento del Tar che dà ragione a De Luca sulle ordinanze dei Comuni di Capri quindi influirà solo sulla giornata di domani.

 


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