Morte Camilla, Crisanti accusa: “Open day AstraZeneca ai 18enni senza il consiglio degli scienziati”


La notizia della morte di Camilla Canepa, la 18enne di Genova morta dopo la prima dose del vaccino AstraZeneca, ha aperto una crepa enorme tra gli scienziati e il Governo. La 18enne aveva partecipato a uno degli open day che si stavano svolgendo nella varie regioni quando dopo la prima dose ha accusato una trombosi. Nonostante gli interventi dei medici non c’è stato nulla da fare.

Morte Camilla Canepa – l’accusa di Andrea Crisanti

Ora la domanda che tutti si pongono è: come mai nonostante l’AstraZeneca fosse sconsigliato per le donne under 60, si è pensato lo stesso di organizzare questi open day? Probabilmente per non sprecare le dosi di vaccino e accelerare la campagna vaccinale.

Il virologo Andrea Crisanti, all’AdnKronos Salute, è intervenuto sull’argomento mostrando tutta la sua disapprovazione: “Mi chiedo: come è possibile che sia stata presa l’iniziativa di dare questo vaccino in questa fascia d’età, al di là delle raccomandazioni esistenti? Il Cts era stato informato? Doveva essere consultato prima, non dopo.

Io sono stupito dal fatto che l’iniziativa di organizzare Astraday per i 18enni sia stata presa senza il consiglio di una competenza scientifica. Consideriamo che tra 10 e 19 anni d’età ci sono stati 6 morti Covid di sesso femminile in Italia. Ora abbiamo un decesso dopo vaccinazione con vaccino a vettore adenovirale. Il gioco non vale la candela. I vax day andavano fatti con altri vaccini.

Si pone ora il problema del richiamo per i ragazzi che hanno ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. Io aspetterei. Per quanto riguarda la seconda dose con un vaccino diverso – sottolinea – continuo a ripetere che senza dati non si vaccina.

Da un punto di vista immunologico non ci sarebbero controindicazioni a fare la seconda dose con un vaccino diverso, ma visto che non ci sono dati rimango dell’idea che dobbiamo averli in mano prima di procedere. Anche se personalmente non credo si correrebbe un rischio di alcun tipo, è questione di non fare gli apprendisti stregoni. Questa non è la repubblica delle banane. Chi si prende la responsabilità di fare il richiamo con un vaccino diverso senza abbastanza dati? Bisogna essere coerenti col metodo” – conclude Crisanti.


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