Pestaggio nel carcere di Santa Maria, concluse le indagini: c’è un’accusa per omicidio colposo

Pestaggio dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere


La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 120 persone, tra personale della polizia penitenziaria e funzionari, accusati a vario titolo di tortura, lesioni, abuso di autorità, falso in atto pubblico e cooperazione nell’omicidio di Lamine Hakimi, detenuto algerino morto il 4 maggio 2020 dopo essere stato in isolamento a partire dal giorno delle violenze.

A essere accusati di omicidio colposo sono 12 indagati, tra i quali vi è Gaetano Manganelli, allora comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Secondo la Procura, Hakimi sarebbe stato picchiato brutalmente dopo essre stato prelevato dalla sua cella e portato in quella di isolamento, dove avrebbe assunto un mix di farmaci che lo avrebbe condotto alla morte per arresto cardiocircolatorio conseguente a un edema polmonare acuto. Secondo i giudici il detenuto avrebbe assunto “in rapida successione e senza controllo sanitario un mix di farmaci, tra cui oppiacei, neurolettici e benzodiazepine”.


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