La camorra trema: si è pentito Pasquale Cristiano, boss del corteo in Ferrari per la comunione del figlio

Il corteo in Ferrari ad Arzano per la comunione del figlio di Pasquale Cristiano


Si è pentito Pasquale Cristiano, il boss del corteo in Ferrari per festeggiare la comunione del figlio in permesso speciale dagli arresti domiciliari cui era sottoposto. La decisione è avvenuta dopo quella, analoga, di suo padre Pietro che pure ha vuotato il sacco davanti ai magistrati con la speranza di usufruire di sconti di pena e misure di protezione.

Pasquale e Pietro Cristiano si pentono: trema la camorra di Arzano

La notizia della scelta di collaborare con la giustizia, da parte di Pasquale e Pietro Cristiano, è stata data dal Corriere del Mezzogiorno. I due hanno deciso di raccontare per filo e per segno le dinamiche del clan dei cosiddetti scissionisti della 167 di Arzano. Una stessa organizzazione che poi ha acquisito due anime, quella di Giuseppe Monfregolo e l’altra di Pasquale Cristiano: ex alleati che poi sono diventati i capi di due fazioni opposte in guerra, entrambi scarcerati nel corso del 2022 proprio nel pieno della tensione.

Estorsione, droga e il tentativo di incidere sulla vita politica erano le principali attività cui si dedicava Pasquale Cristiano, detto Pickstick. Il bilancio della guerra contro i Monfregolo era di diverse stese, cinque bombe e tre agguati di cui uno mortale sul campo di battaglia formato dal triangolo Arzano – Frattaminore – Frattamaggiore.

Il corteo in Ferrari per la comunione del figlio

Ad aprile 2021 Pasquale Cristiano si trovava in regime di detenzione ai domiciliari, ma per la comunione del figlio aveva ottenuto un permesso speciale affinché potesse partecipare alla cerimonia ed ai festeggiamenti. Quel giorno, tuttavia, organizzò una sfilata di Ferrari e Lamborghini per dare una dimostrazione di forza e di presenza sul territorio, scatenando un clamore mediatico di grosse dimensioni e la decisione, da parte dei magistrati, di detenerlo in carcere fino allo scorso aprile. Poi il nuovo arresto nel blitz che ha portato in carcere non solo i capi dei Cristiano, ma anche quelli dei Monfregolo e dei Mormile.

Essendosi pentiti due elementi di spicco della camorra arzanese, ora si attende una scossa alla malavita di dimensioni considerevoli. Le manette non devono essere però l’unico obiettivo perseguito dallo Stato: i criminali vanno consegnati alla giustizia, ma allo stesso tempo bisogna creare le condizioni ideali affinché non prosperino altre organizzazioni ed interrompere un circolo vizioso che da decenni soffoca il territorio.


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