Napoli, auto in fiamme nella notte. Nei giorni scorsi una stesa nello stesso luogo

Immagine di repertorio


Napoli Un’auto incendiata e distrutta dalle fiamme a Fuorigrotta. Grande spavento ieri sera per i residenti in via Marcello Candia, strada che si trova nei pressi dello Zoo di Napoli: le fiamme hanno avvolto una vettura dal quale sono partiti anche dei boati, verosimilmente per lo scoppio degli pneumatici. La colonna di fumo si è alzata per diversi metri ed ha invaso la zona rapidamente.

Auto incendiata a Fuorigrotta: nessuna pista esclusa

Il rapido intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato che gli alberi nei pressi della sede stradale e le altre auto parcheggiate venissero coinvolte dall’incendio, così come le abitazioni. In poco tempo l’incendio è stato domato, ma la vettura era ormai completamente distrutta. Secondo quanto riferito da Fanpage.it la Polizia di Stato starebbe indagando per chiarire l’origine dell’incendio, compito nel quale verrà aiutata dai rilievi dei Vigili del Fuoco. Al momento la pista più plausibile sembrerebbe essere quella del guasto meccanico, ma non si esclude nulla.

Una stesa nello stesso luogo alcuni giorni fa

Nella notte del due settembre, infatti, le forze dell’ordine hanno rinvenuto dei bossoli poco lontano dal punto esatto dove si trovava l’auto andata in fiamme. I carabinieri li hanno trovati all’esterno di un parco residenziale. Questo secondo episodio, per la vicinanza temporale, potrebbe dunque essere collegato alla stesa probabilmente effettuata con intento intimidatorio nei confronti di qualche soggetto residente in zona e che potrebbe essere – o essere stato – vicino a qualche organizzazione criminale.

I bossoli sono stati trovati dalle forze dell’ordine nei pressi del civico 53. Una circostanza particolare, strana, poiché via Marcello Candia è considerata una “strada tranquilla” dove non vivrebbero persone in odore di malavita. Nei pressi del civico 51 si trova invece la sede de La casa di Alice, organizzazione che accoglie bambini malati di tumore nel bene confiscato parecchi anni fa a un esponente del clan Veneruso, operativo a Casalnuovo e Volla. Qui però non è stato trovato nulla e dunque la casa di accoglienza sarebbe da escludere quale vittima di eventuali azioni intimidatorie.


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