Tragedia di Santo Stefano, scontro frontale tra auto: Ciro muore a 34 anni


Ieri, nel giorno di Santo Stefano, un violento incidente avvenuto a Villaricca, in provincia di Napoli, ha causato la morte di Ciro Calcagno, poliziotto in forza all’UPG della Questura di Napoli che si è spento all’età di 34 anni. Era in auto con la sua compagna Carla, rimasta ferita ma non in pericolo di vita.

Incidente a Villaricca: morto un poliziotto

La dinamica dell’incidente risulta ancora da chiarire ma stando alle prime ricostruzioni sarebbe avvenuto uno scontro frontale, tra due automobili, in via Enrico Fermi. Un colpo violento che non avrebbe lasciato scampo al giovane.

Sul posto sono giunti i sanitari del 118 e la coppia è stata trasportata di corsa al pronto soccorso dell’ospedale La Schiana di Pozzuoli. Per Ciro, purtroppo, non c’è stato nulla da fare: avrebbe riportato lesioni troppo gravi, tali da causarne il decesso. Non desta preoccupazione, invece, il quadro clinico della compagna.

“Amavi la vita, amavi il tuo lavoro, amavi la tua città, la tua donna. Ci siamo sentiti per gli auguri di Natale e come ogni volta la chiamata si è conclusa con un abbraccione forte, occhio vivo e…Stamattina ho appreso la terribile notizia. Riposa in pace amico mio, il tuo sorriso e la tua voce rimarranno impressi nel mio cuore. Ciao Cirù” – scrive un utente sui social.

“Ho avuto la fortuna di lavorare con Ciro al V Nucleo del Reparto Volanti di Roma, di cui sono stato funzionario responsabile, ma sono rimasto in contatto con lui anche successivamente e lui non ha ai smesso di seguire le mie attività attraverso i social network. Ciro era un poliziotto di strada che amava follemente l’attività operativa. Per questo il suo luogo di lavoro è sempre stata la sua amata volante” – si legge nel messaggio di Antonio Arciero.

“Sapeva cosa significasse rischiare la vita ogni giorno e non si è mai tirato indietro di un centimetro, neppure nelle situazioni più rischiose e delicate. Oltre a tutto questo, aveva la straordinaria capacità di riuscire a sdrammatizzare anche i momenti più critici e pericolosi, attraverso la sua ironia tipicamente napoletana. Anche oggi di fronte al dolore di tutto coloro che lo hanno conosciuto, avrebbe certamente trovato la forza di sdrammatizzare con una battuta”.


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