Scossa di terremoto nel Vesuviano


Il Vesuvio quotidianamente ci avverte della sua presenza, sia con la maestosità del vulcano sia con la sua attività. Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 con epicentro la zona del Vesuvio è stata registrata dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano oggi alle 12.48, come riporta Il Mattino. E subito i centralini telefonici dell’ente sono stati presi d’assalto da decine di telefonate. A confermarlo è il direttore dell’Osservatorio, Marcello Martini, che però rassicura: “Nulla di preoccupante, si tratta della normale attività sismica che viene registrata quotidianamente dalle strumentazioni che monitorano il vulcano. Di scosse ne avvengono 600-700 l’anno, praticamente almeno una ogni giorno”.

Ma stavolta qualcosa non è andata come al solito, visto che – come conferma lo stesso direttore – sono state tante le telefonate giunte ai centralini dell’Osservatorio.

Martini sostiene che la scossa odierna non è stata avvertita dalla popolazione: “Le scosse molto prossime al 2, come quella di questa volta, non vengono avvertite dalla gente. Sì, confermo che sono arrivate diverse telefonate ai nostri centralini. Ma gli utenti ai nostri operatori dicevano di avere saputo della scossa e non di averla avvertita”.

“Stiamo aspettando da molto tempo che la Protezione Civile ci convochi per discutere di un nuovo piano di evacuazione dei comuni che fanno parte della zona rossa” dice il sindaco di San Giorgio a Cremano, Mimmo Giorgiano, in merito alla lieve scossa. “La popolazione vuole essere preparata in caso di emergenza – aggiunge -. Non bisogna creare allarmismi ma non si può neanche sottovalutare la problematica”.

Il responsabile regionale dei Verdi ecologisti, Francesco Emilio Borrelli, in una nota, torna a parlare della necessità dei piani di evacuazione in caso di eruzione. “Continuiamo ad assistere a fenomeni preoccupanti sul Vesuvio e sui Campi Flegrei – sostiene Borrelli – nella colpevole indifferenza della Protezione civile nazionale che continua ad annunciare piani di evacuazione e a spendere milioni di euro senza, a nostro avviso, alcun beneficio concreto per la sicurezza delle popolazioni locali abbandonate, sostanzialmente come migliaia di anni fa, al loro destino e alle loro autonome capacità di sopravvivenza in caso di concreta emergenza”.

Risponde prontamente il Dipartimento della Protezione Civile: “In riferimento alla nota diffusa ancora oggi dal responsabile dei Verdi in Regione Campania, Francesco Emilio Borrelli, il Dipartimento della Protezione civile, lungi dall’essere indifferente, ricorda che sul tema della pianificazione per il rischio vulcanico al Vesuvio e ai Campi Flegrei sta lavorando costantemente da oltre due anni, in raccordo con le istituzioni locali, non senza difficoltà. Queste, infatti, sono legate sia alla complessità della situazione sia all’immobilismo di chi, nel passato, rivestendo cariche istituzionali e avendo responsabilità in materia, non ha adempiuto ai propri doveri. Si precisa, inoltre, che per tutto il lavoro svolto, sia scientifico che di pianificazione di protezione civile, in questi ultimi anni, non sono state destinate apposite somme di denaro men che meno milionarie”.


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