Un primato per la Circumvesuviana: per Legambiente è “la peggiore linea italiana”


Il titolo di peggior linea ferroviaria italiana va alla Circumvesuviana. Corse ridotte, biglietterie chiuse, disservizi, vari disagi per i pendolari e poca sicurezza hanno fatto in modo che la Circumvesuviana arrivasse in ultima posizione nella classifica stilata da Legambiente. A tal proposito il sito Napolitoday.it scrive:

La Circumvesuviana “vince” la poco gratificante classifica stilata da Legambiente delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Riduzioni delle corse, lentezza, disservizi, sovraffollamento: in quanto a caratteristiche che creano disagi ai pendolari la linea Eav non si fa mancare nulla. L’associazione ambientalista ha diramato i propri dati oggi, nell’ambito della campagna “Pendolaria” dedicata alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.

Anche quest’anno, a fronte di tagli del servizio e aumenti del prezzo dei biglietti in diverse regioni, i disagi per i fruitori del trasporto pubblico su ferro sono su molte tratte aumentati. L’indice di Legambiente è puntato verso governo ed amministrazioni regionali, che non avrebbero – secondo gli ambientalisti – investito in attenzione e risorse per i treni pendolari.

Fra il 2011 e il 2013 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al al 19 per cento in Campania, al terzo posto in fatto di riduzione di spesa nel comparto dopo Abruzzo e Liguria (entrambe -21 per cento). La Circumvesuviana, in questo lasso di tempo, ha visto le sue corse ridursi del 40 per cento a fronte di oltre 100mila utenti al giorno, mentre nelle stazioni sono state chiuse 22 biglietterie. Problematica anche la sicurezza: il primo agosto scorso si è verificato un incidente con un’auto a un passaggio a livello, il mese successivo sui convogli si è verificata una serie di incendi.

Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini parla di “emergenza nazionale”. “È vergognoso – aggiunge Zanchiniche gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno allo 0,4 per cento dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, governo e regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro”. Sul podio delle peggiori tratte, dietro al treno campano, la Roma-Nettuno e le linee della provincia torinese.


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