Coronavirus, 200 italiani bloccati in Florida: l’appello di un napoletano


L’emergenza Coronavirus sta creando seri problemi, come quello di un gruppo di 200 italiani bloccati a Orlando (Florida). A fare chiarezza sulla vicenda è Andrea, un napoletano che sta vivendo in prima persona questa situazione, e ne ha fatto un resoconto in un video pubblicato sul suo profilo Instagram.

Andrea è uno dei ragazzi che lavorano a Disneyworld, a Orlando, e non riescono a tornare a casa. Il parco ha chiuso il 15 marzo e doveva riaprire il 1° aprile, ma con il passare dei giorni è diventato evidente che non sarebbe stato così. A quel punto, gli unici dipendenti a cui è stato concesso rimanere nel parco sono stati coloro che facevano parte dell’International Representative Cultural Program, ossia i lavoratori stranieri.

Il gruppo di italiani a Disney World (che lavorano non per Disney, ma per una società chiamata Delaware North), hanno tenuto più riunioni con il loro general manager. Questi li ha rassicurati sul fatto che avrebbero continuato a ricevere lo stipendio e che sarebbero potuti rimanere nei loro alloggi fino a fine aprile.

Il giorno 6, però, la Disney ha mandato una mail con la quale annunciava che tutti i programmi erano sospesi, incluso quello al quale partecipavano i lavoratori italiani. E non solo: l’8 aprile, i 200 italiani che vivono in Florida hanno saputo che avrebbero dovuto lasciare casa entro il 17.

È così che si è scatenato il panico. In pochi giorni i voli sul sito di Alitalia (l’unica compagnia che garantisca il rimpatrio degli italiani) sono arrivati a toccare i 1.800 dollari: a tal punto, i ragazzi italiani hanno contattato la Farnesina. Tuttavia anche le istituzioni li avrebbero abbandonati: dopo la proposta iniziale di un volo privato con Alitalia per il prezzo esorbitante di 400.000 dollari, la Farnesina non avrebbe più dato loro risposta.

Dal 17 aprile noi saremo all’estero senza casa, senza nessuno che ci tuteli, senza assicurazione medica, e con un visto di fatto scaduto“, afferma Andrea. Come mostra il ragazzo nel video, sul sito di Alitalia ci sono pochissimi voli a prezzi inaccessibili. E intanto chiede di condividere questo video, per dare visibilità al loro dramma e perché si possa trovare una soluzione il più rapidamente possibile.


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