Bari, la polizia le fa rimuovere la bandiera della Palestina: sarebbe passato il Giro d’Italia

Bandiera della Palestina fatta rimuovere a Putignano


La democrazia, in Italia, ha seri problemi. Martedì la polizia ha “invitato” alcuni cittadini di Putignano, in provincia di Bari, a rimuovere la bandiera della Palestina esposta sul balcone della loro abitazione. Un semplice vessillo, una dimostrazione di solidarietà verso un popolo che sta vivendo il dramma del genocidio secondo il disegno del Governo di Israele.

La polizia fa togliere una bandiera della Palestina

A raccontarlo è una dei diretti interessati, Sofia Mirizzi, che su Facebook ha raccontato: “Oggi la polizia è salita a casa nostra per chiederci di rimuovere la bandiera della Palestina esposta sul nostro balcone privato. Non stavamo disturbando nessuno. Non stavamo violando alcuna legge. Stavamo semplicemente esercitando il nostro diritto di espressione in uno spazio che ci appartiene”.

“Ci è dato ad intendere che la bandiera doveva essere tolta perché il Giro d’Italia sarebbe passato proprio sotto casa nostra e la bandiera sarebbe stata inquadrata dalle telecamere nazionali. Ci chiediamo con preoccupazione: da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causa umanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine? In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo sotto occupazione è diventato un problema di ordine pubblico?”.

“Siamo profondamente indignati e allarmati. Questo episodio non riguarda solo noi, ma chiunque creda nella libertà di espressione, nei diritti civili e nella possibilità di esprimere solidarietà. Chiediamo chiarezza, rispetto e il riconoscimento di un principio fondamentale in una democrazia: nessuno dovrebbe essere intimidito per aver espresso la propria solidarietà in modo pacifico e legittimo”.

Pressioni sul Governo sulla RAI?

Un ragionamento che non fa una piega che solleva degli interrogativi che sposiamo in pieno. Un fatto che fa il paio con quanto accaduto ieri mattina durante la diretta mattutina del TG1: nel corso del collegamento da Napoli, in seguito alle scosse bradisismiche, il cameraman ha escluso dall’inquadratura la giornalista per non far vedere la scritta “Free Gaza”. La telecamera è stata rivolta verso elementi a caso, zoomando senza criterio, ed il collegamento interrotto.

Evidentemente in RAI, la televisione del servizio pubblico, esiste il divieto espresso di inquadrare scritti e simboli che rimandino alla questione palestinese. Istruzioni che hanno anche le forze dell’ordine. È lecito pensare che gli ordini vengano dall’alto, molto in alto. Intanto in giornata è previsto l’arrivo del Giro d’Italia anche a Napoli, città largamente e apertamente schierata con il popolo palestinese.

Non è un caso l’Italia sia posizionata al 49° posto nella classifica sulla libertà di stampa secondo la classifica di Reporter Senza Frontiere 2025. Una performance peggiorativa rispetto al 2024 (tre posizioni più giù) che dimostra il clima in cui si vive: quando libertà si restringono, a farne le spese prima di tutti sono la libertà di parola e di espressione del proprio pensiero.


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