Reddito di cittadinanza, controlli incrociati dell’Inps: rischiano tantissimi furbetti

Reddito di cittadinanza


È diventato operativo il protocollo stipulato da Inps e dal Ministero della Giustizia attraverso cui è possibile un controllo incrociato delle relative informazioni, in modo da migliorare i controlli riguardanti il Reddito di cittadinanza. L’oggetto è costituito dalle verifiche sulla sua concessione o la revoca, dato il sostegno è riservato a chi non abbia ricevuto condanne o non sia destinatario di misure cautelari per reati particolarmente gravi. L’assegno è negato anche ai congiunti di condannati per associazione mafiosa.

Nonostante tali paletti, le cronache raccontano di diversi furbetti che avevano omesso di dichiarare legami di parentela o di avere avuto guai con la giustizia, percependo così il Reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. Grazie a questo accordo – il cui contenuto è stato reso noto da Il Sole 24 Ore – i controlli saranno incrociati, facilitando così l’emersione di irregolarità.

Il dibattito su Reddito di cittadinanza

Negli ultimi tempi il dibattito su Reddito di cittadinanza è entrato molto nel vivo, con tantissimi esponenti del mondo imprenditoriale che vorrebbero la sua abolizione. In particolare, si lamenta la mancanza di lavoratori – specialmente stagionali -attribuendo la colpa al sussidio. Quasi nessuno pone l’accento invece su un’altra questione: gli stipendi estremamente bassi a fronte di richieste al limite della schiavitù. Allo stesso tempo, il Governo non riduce il costo del lavoro e – di fatto – anche gli imprenditori seri, che vorrebbero dare paghe decenti ai lavoratori, si trovano impossibilitati a farlo.


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