Saviano acclamato a Bologna: “Dicono che muoiono meno migranti in mare. Non è vero”


Roberto Saviano è stato accolto ieri con grande fervore da tutti i presenti in Piazza Maggiore, Bologna per il Repidee, la Repubblica delle idee.

Per l’occasione lo scrittore ha presentato il suo ultimo libro “In mare non esistono taxi“. Un libro la cui storia deriva dalle tante morti avute per mano del mediterraneo, e che lo stesso Saviano cerca di dar forza alla gente per far cessare questo inutile scempio. In particolar lo scrittore napoletano si scaglia contro il ministro Matteo Salvini, contro cui i dissapori sono sempre più ampi, dalle idee politiche alla questione della scorta.

Saviano è uno che parla tanto, ma è lui stesso a percepire il fatto che alcune verità si diffondono meglio con delle immagini. Infatti il suo libro contiene tante foto. Alcune di queste le ha mostrate al pubblico a Bologna. I presenti sono stati colpiti dalla tristezza e dalla brutalità delle immagini. Soprattutto l’ultima, quella in cui una bambina siriana per salvarsi la vita in mare ha dovuto aggrapparsi ad un cadavere.

Queste alcune dichiarazioni di Saviano riportate da Repubblica:
Ci stanno dicendo che muoiono meno migranti in mare, non è vero, quello che succede è che stanno eliminando i testimoni, le Ong sono testimoni. Le fotografie, testimonianze. Devono usare questo spazio, ogni spazio per diffondere informazioni. I migranti arrivano in Libia da ogni tipo di luogo. Pagano, partono, finché la guardia costiera libica li prende, non li rimanda a casa, ma li sequestra e li porta nei centri di detenzione. Così, una volta lì, i migranti devono pagare. Il telefono è l’unica cosa che ti salva. E questo sarebbe il porto sicuro?


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