Meloni dopo le consultazioni: “Centrodestra ha indicato me come Premier. Siamo pronti”


Questa mattina tutta la coalizione del centrodestra è giunta al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: al termine dell’incontro Giorgia Meloni, attraverso i social, ha fornito un aggiornamento, annunciando che la delegazione ha indicato all’unanimità il suo nome per la designazione del nuovo Premier.

Consultazioni, Meloni: “Centrodestra propone me come Premier”

“La delegazione composta dai capigruppo e dai presidenti di tutte le forze politiche di centrodestra, ha incontrato il Presidente Mattarella. Ha convenuto con il Presidente sulla necessità di dare a questa nazione un nuovo Governo nel minore tempo possibile perché le urgenze che abbiamo di fronte sono moltissime a livello nazionale e internazionale” – ha dichiarato la Meloni.

“Tutta la coalizione, che non a caso si è presentata insieme questa mattina alle consultazioni, ha dato una indicazione unanime, come rappresentanza della maggioranza parlamentare, proponendo al Presidente della Repubblica l’indicazione della sottoscritta come la persona incaricata a formare il nuovo Governo”.

“Noi attendiamo le determinazioni del presidente che ringraziamo per il suo magistero in un momento così particolare nella storia della nazione e ovviamente già da ora annunciamo che siamo pronti. Vogliamo procedere nel minor tempo possibile. Grazie a tutti” – ha concluso.

Cosa succede dopo le consultazioni

Il processo di formazione del nuovo Governo è disciplinato dalla Costituzione. In seguito alle consultazioni, il Presidente della Repubblica dà l’incarico ad una personalità che ritiene capace di formare il nuovo Governo in grado di ottenere la fiducia di Camera e Senato. L’incaricato accetta con riserva e, assicuratosi di avere una maggioranza, torna dal Capo dello Stato con la lista dei ministri. In caso di mancata maggioranza, esprime la propria rinuncia.

Concluse le consultazioni, si passa alla nomina del Premier e dei ministri seguita dal giuramento dinanzi al Presidente della Repubblica. Entro 10 giorni l’esecutivo dovrà chiedere la fiducia delle Camere dopo aver esposto il programma che intende attuare.


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