Autonomia Differenziata, De Luca fa la guerra al Governo e al Nord: “Non guarderemo in faccia a nessuno”

Vincenzo De Luca sull'Autonomia Differenziata


Vincenzo De Luca promette la guerra al Governo e alle regioni del Nord sul tema dell’Autonomia Differenziata. Il Presidente della Campania ha pubblicato un video in diretta su Facebook in cui ha parlato di questo tema, in vista della presentazione del sisegno di legge Calderoli.

De Luca fa la guerra al Governo e al Nord sull’Autonomia Differenziata

“Abbiamo già formalizzato con un documento ufficiale – ha detto De Luca – che abbiamo consegnato alla Conferenza delle Regioni il nostro totale dissenso rispetto al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. L’ipotesi Calderoli significa spezzare in due l’unità nazionale e condannare a morte il Sud. Spezzare l’unità nazionale perché si ipotizza una competenza autonoma delle regioni per quanto riguarda personale sanitario, personale scolastico e personale previdenziale. Questo significa che l’unità del Paese viene distrutta”.

Bisogna prima definire i Lep

“È intollerabile che si faccia una proposta di Autonomia Differenziata senza aver definito prima i Lep, cioè i livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna sapere prima quali sono le prestazioni da garantire in maniera equa a tutti i cittadini italiani dal Piemonte alla Sicilia, e poi si può procedere all’Autonomia Differenziata. Invece non definire prima i livelli essenziali di prestazione significa andare avanti con il solito criterio della spesa storica, cioè chi più ha avuto continua ad avere, chi meno ha avuto continua a perdere. Questa cosa è intollerabile. Per quanto riguarda personale sanitario e scuola in maniera particolare”.

“Se qualche regione del Nord pensa di poter fare contratti regionali che si aggiungono ai contratti nazionali significa attivare un flusso di mobilità da Sud a Nord per i medici, per i docenti. Significa fare un disastro su questi grandi servizi di civiltà”.

“Parleremo con il Presidente del Consiglio, io mi auguro che colga fino in fondo il pericolo mortale per l’unità nazionale e per il destino del Sud. Siccome abbiamo sentito in queste settimane parlare sempre di “Nazione” e di interesse nazionale, voglio sperare che visto che è in discussione l’unità della nazionale ci siano poi comportamenti conseguenti. Parleremo con tutti ovviamente perché è una battaglia che riguarda, oltre che il Sud, l’Italia intera”.

Tutto il Sud è unito nella battaglia

“Abbiamo raggiunto un ‘intesa con la Puglia, la Calabria, la Basilicata, il Lazio, regioni del Centro ma credo che ci sia un dibattito aperto anche nel Centro e nel Nord del Paese. Alla fine sono così clamorose le contraddizioni che le persone che sono intellettualmente oneste non potranno che riconoscere la fondatezza della nostra posizione”.

“Quando abbiamo fatto la battaglia sul riparto sanitario regionale che toglie alla Campania 250 milioni di euro l’anno, si sono girati tutti dall’altra parte, destra, sinistra e centro. Non guarderemo in faccia a nessuno”. 


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