Napoli devastata, per Piantedosi è un successo: “Si sono evitati danni più gravi”

Piantedosi sugli scontri a Napoli


Sarà anche un ministro tecnico, ma ha imparato molto presto a fare il politico. D’altra parte Matteo Piantedosi è un fedelissimo di Matteo Salvini, che lo nominò capo gabinetto del Viminale, mentre è proprio la Lega che oggi lo difende a spada tratta sia in merito alla strage di Cutro che alla guerriglia nel centro storico di Napoli. Il Ministro dell’Interno ha infatti ignorato qualsiasi critica sulla pessima gestione dell’ordine pubblico nella città partenopea, della quale è il principale responsabile. Al contrario, ne parla come se fosse stato raggiunto un traguardo notevole e gestito il tutto in maniera egregia.

Scontri a Napoli: per Piantedosi è un successo

Il Ministero dell’Interno ha rilasciato una nota stampa con le parole di Matteo Piantedosi. Quest’ultimo ha tracciato un bilancio personale sull’accaduto: “Al termine di due giorni di straordinario impegno, desidero esprimere grande apprezzamento e gratitudine alle Forze dell’ordine che hanno saputo fronteggiare, sia nel capoluogo partenopeo che all’aeroporto di Fiumicino, situazioni di grande complessità e pericolosità”.

“Solo grazie alla consueta competenza, all’equilibrio e alla concretezza del personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, coordinati dalle autorità di pubblica sicurezza, si sono evitati danni più gravi a persone e cose, che la deprecabile violenza di alcuni gruppi di teppisti avrebbe potuto causare. Agli agenti rimasti feriti va la mia solidarietà e la mia vicinanza. Sempre più spesso ricadono sulle loro spalle le conseguenze delle preoccupanti evoluzioni a cui, anche in campo internazionale, stiamo assistendo nel mondo delle frange estreme delle tifoserie. Questo impone, a tutti i soggetti e le organizzazioni interessate, una rinnovata riflessione sugli strumenti da mettere in campo per evitare il ripetersi di simili episodi”.

Forze dell’ordine usate come carne da macello

Si dovrebbe parlare, probabilmente, più di situazione che le Forze dell’ordine hanno dovuto fronteggiare, visto che tutti gli agenti si sono trovati a combattere una guerriglia temuta e prevista, ma non prevenuta. Sono stati utilizzati di fatto come carne da macello che doveva mettere una pezza alla manifesta incapacità delle Autorità di mettere in campo quelle misure atte ad evitare la devastazione che c’è stata.

Piantedosi non cita neanche le polemiche intorno al suo operato e non risponde a quanti chiedono le sue dimissioni. In un altro Paese civile, forse, se non si fosse dimesso sarebbe stato rimosso. Ed invece in Italia chi sbaglia in maniera così clamorosa viene perfino lodato ed incitato.


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