Anche su Rai Uno la verità sul Risorgimento: “Furono massacrati migliaia di meridionali”


Il vero galantuomo è il tempo. A quasi 160 anni di distanza dal Risorgimento, nome dato al processo di unificazione dell’Italia, anche sulla Rai, la televisione di Stato, si parla dei massacri compiuti dai sabaudi ai danni delle popolazioni dell’ex Regno delle Due Sicilie. Un processo, in verità, cominciato già da qualche tempo – su Focus si è parlato della ferocia di Nino Bixio, per esempio.

Ieri sera si è parlato di brigantaggio e stermini ai danni delle popolazioni del Sud nella serie tv “Imma Tataranni – sostituto procuratore”. La fiction è stata il programma più seguito della serata con più di 5 milioni di spettatori, il 23,3% di share. A porre l’accento sull’importanza di diffondere certi messaggi è il Movimento Neoborbonico, che scrive:

“LA VERITÀ SUI “BRIGANTI” E SULL’UNIFICAZIONE ITALIANA SU RAIUNO IN PRIMA SERATA NELLA FICTION “IMMA TATARANNI” (5 milioni circa di telespettatori). La storia cambia, la storia è cambiata se anche durante una (bella) fiction di grande successo, ambientata tra l’altro nella (bellissima) Matera, si racconta la verità sui “briganti” e su quello che avvenne durante il cosiddetto “Risorgimento”: la protagonista, mentre vede le vecchie, famose e “tremende” foto, spiega alla sua giovane collaboratrice che “dopo il 1861 furono massacrati migliaia di meridionali…. Pontelandolfo… Casalduni furono dati alle fiamme per rappresaglia… ordinarono di massacrare tutti gli abitanti. Ma ti rendi conto? Questi ‘galantuomomini’ sono finiti nei libri di storia come gli eroi del Risorgimento”. L’autrice dei libri ai quali si ispira la fiction (la materana/francese Mariolina Venezia), del resto, ha spesso trattato questi temi con coraggio e grande correttezza. Altri segnali importanti sulla strada di Memoria, Orgoglio (e Riscatto)”.


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