I Foja raccolgono 2000 euro in 24 ore: “Ho a cuore le fasce più deboli della società”

Foto di Riccardo Piccirillo


In questo delicato momento storico causato dalla pandemia del Coronavirus, Napoli sta rispondendo alla grande aiutando le persone più in difficoltà con tanti gesti di solidarietà. Tra questi ci sono anche i Foja che grazie ad un loro brano sono riusciti a raccogliere 2000 euro in sole 24 ore.

I Foja sono ormai una delle realtà più apprezzate del panorama musicale napoletano. Le loro canzoni spopolano sul web con milioni di visualizzazioni ed il oro concerti sono sempre stracolmi di gente.

Questa volta, però, oltre ad essere grandi musicisti, si travestono da paladini. Dalla giornata di giovedì 9 aprile infatti è possibile richiedere il brano inedito “Nunn’è ancora fernuta” tramite una donazione. Ulteriori informazioni qui.

Di seguito l’intervista a Dario Sansone, il frontman dei Foja.

Dario quanto è importante la musica in questo periodo?
“La musica è sempre importantissima. Nei momenti di difficoltà riesce a dare il meglio di sé. Nei momenti di poca libertà la musica che riesce a farti viaggiare anche da fermo, oltre che importante, è necessaria per superare i momenti più grigi.”

Il nuovo brano racconta questo delicato momento. Come lo stai vivendo?
“Il brano ha un anno di vita. Più che raccontare questo momento ci siamo ritrovati con una canzone che si ritrova con riflessioni sociali che si sono sviluppate con il momento che stiamo vivendo. Questo perché a volte le canzoni riescono ad accendere i riflettori su argomenti universali. Ad un anno di distanza ci siamo trovati con questa canzone che è sia una canzone di riflessione sociale ma anche una canzone di speranza, perché nel momento di difficoltà si distinguono persone che riescono a dare speranza all’essere umano.”

I proventi di “Nunn’è ancora fernuta” saranno devoluti a sostegno della campagna dell’Ex OPG “Durante l’emergenza – Attiviamo la solidarietà”. Come nasce questa idea?
“L’idea è nata dall’esigenza di sentirsi utili e vicini alla propria comunità. Conoscevamo il lavoro sul campo dell’Ex OPG, fanno un lavoro encomiabile distribuendo beni alle fasce più deboli. Avevamo esigenza, dopo aver registrato il brano a distanza, di sentirci prima noi Foja vicini, e poi per trovare un sistema per distribuire questo brano al di fuori dai contesti tradizionali, altrimenti il ricavato sarebbe arrivato troppo tardi e troppo centellinato dalle tassazioni degli aggregatori. Abbiamo costruito noi un sito per essere più trasparenti ed immediati con un report continuo sui soldi delle donazioni che era il nostro interesse primario.”

“Come dice un tuo pezzo “Marzo adda passà”, ma intanto siamo arrivati ad aprile. Quando pensi che si tornerà alla normalità?”
“Sono solo un umile artista, non ho la palla di vetro, ma la sensazione è che ci voglia ancora un po’ di tempo. La sensazione è che dopo l’estate riprenderemo una vita quasi normale ma tutto questo lascerà dei forti segni sulla nostra società.”

La prima cosa che farai al termine della quarantena.
“Andrò a guardare il mare sicuramente, mi manca da morire, è sempre motivo di fuga dell’anima.”

Alcuni musicisti si sono lamentati perché con l’assenza di concerti non c’è lavoro e vorrebbero monetizzare con dei video online a pagamento. Cosa ne pensi?
“Io mi comporto sempre istintivamente. In questo momento dobbiamo provare a stare vicini alla gente ed essere artisti che sono presenti nel tessuto sociale. Essere donatori della propria arte. Ovviamente immaginando una situazione a breve termine. Trovo difficile in questo momento proporre degli show qualitativamente accettabili per essere adeguatamente retribuiti.”

Come credi che ne usciranno i napoletani da questo momento?
“I napoletani storicamente riescono sempre a rialzarsi dopo grandissime crisi. A me sta molto a cuore quello che può succedere al tessuto sociale di alcune fasce di Napoli, quelle più deboli.

“Nell’ultimo periodo sono nate tante attività intorno al turismo che purtroppo sono destinate a grandissime difficoltà legate alla crisi. Ho la perplessità che si possano fare dei passi indietro.”

Ti va di salutare i nostri lettori?
Un saluto a tutti i lettori di Vesuvio Live. Mi raccomando tenete duro, siate generosi e coltivate la speranza. Mi auguro di vederci presto in giro, o in qualche concerto.”


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