Coronavirus, via alla Fase 2: le regioni restano chiuse. Cosa sarà permesso fare


Dal 4 maggio partirà la “fase 2” che prevede un graduale ritorno alla normalità in seguito all’emergenza Coronavirus.

Verranno riaperte alcune attività tra cui i negozi (si devono ancora decidere i giorni, anche se si propende per lo più verso l’11 maggio) presso cui dovranno essere prese tutte le precauzioni per evitare aggregazioni. Per quanto riguarda ristoranti e bar che hanno maggiore impatto e possono innescare nuove epidemie rispetto ad altri settori, i posti dove si potrà mangiare e bere torneranno ad essere operativi da metà maggio (forse prima per il settore take away) ma con capienza ridotta del 50%.

È questo il parere del Comitato tecnico-scientifico consegnato al presidente del consiglio Giuseppe Conte in vista del decreto sulla “fase 2”. Gli esperti, secondo quanto riportato dal Corriere.it, ribadiscono la “massima contrarietà al ritorno a scuola dei ragazzi” prima dell’estate e raccomandano “il mantenimento dello smart working” in tutti i casi dove è possibile applicare questa modalità di lavoro.

Per quanto riguarda invece il settore edile e manufatturiero c’è il via libera, poiché risulta essere a un livello di pericolosità medio – basso. I turni di entrata e uscita verranno scaglionati per chi non può svolgere la propria attività in smart working. Le postazioni per chi svolge l’attività in ufficio dovranno essere distanziate e bisognerà misurarsi la febbre all’ingresso.

Restano invece chiusi i mercati rionali (esclusi quelli dove si vendono generi alimentari ndr) e centri commerciali.

Prolungato il divieto di riapertura anche per i circoli ricreativi, teatri, cinema, discoteche e in generale per tutte le attività culturali e di svago.

Per quanto riguarda l’uso delle mascherine, secondo gli scienziati c’è ancora incertezza sulla loro efficacia in termini assoluti”, ma l’utilizzo “è ampiamente consigliato per ridurre il rischio di trasmissione del virus soprattutto quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale che rimane la misura più adatta per raggiungere lo scopo”.

Per gli spostamenti ci saranno meno divieti ma sarà ancora necessaria l’autocertificazione. Dal 4 maggio saranno consentiti gli spostamenti solo tra Comuni della stessa Regione, mentre ancora non sarà consentito, tranne che per casi urgenti o motivi di lavoro, spostarsi da Regione a Regione. Non è ancora deciso quando si potrà andare nelle seconde case.

Per quanto riguarda i negozi ci sono ancora alcune incognite e difficoltà per quanto riguarda quelli che vendono vestiti e scarpe, dato che bisognerebbe procedere alla sanificazione degli abiti, il che implicherebbe l’impiego di nuovi macchinari.

Per i parrucchieri e centri estetici in generale, bisognerà attendere l’11 maggio. I locali dovranno seguire regole rigide per pulizia e sterilizzazione degli strumenti, oltre alle protezioni per personale e clienti. Il rapporto dovrà sempre essere di uno a uno tra chi lavora e chi usufruisce del trattamento.

Sarà possibile passeggiare anche non in prossimità della propria abitazione, ma sempre a distanza. Parchi, ville e giardini sono stati chiusi con ordinanze dei sindaci e quindi decideranno i vari sindaci se e quando riaprire.

Dal 4 maggio sarà possibile tornare a fare sport ma solo individualmente e dunque sarà consentito fare jogging e anche sport all’aperto ma la distanza sale ad almeno due metri. I professionisti potranno tornare nei centri, ma sempre lavorando da soli oppure con un preparatore ma a rispettando sempre le distanze di sicurezza.


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