Covid, immunità di gregge difficile: lo rivela uno studio dall’Inghilterra


Era l’inizio della pandemia quando il Premier britannico Johnson indicò che l’unico modo per sconfiggere il covid fosse l’immunità di gregge. All’epoca tutti si scandalizzarono e gridarono al karma – dopo che Johson andò in terapia intensiva per covid – ma ora sembrerebbe la soluzione più adatta, visto che il vaccino sembrerebbe lontano.

La stessa Ilaria Capua – virologa e studiosa negli Stati Uniti – ha annunciato che il vaccino non sconfiggerà subito la pandemia ma si dovrà puntare su un’immunità di gregge, rispettando però le debite distanze e con le precauzioni giuste.

Proprio in Inghilterra però non sono d’accordo, e uno studio conferma che questa fantomatica immunità non sia attuabile facilmente. Un nuovo studio, pubblicato su medRxiv e condotto nel Regno Unito dall’Imperial College in collaborazione con Ipsos Mori, suggerisce che gli anticorpi contro il nuovo virus SARS-CoV-2 scomparirebbero rapidamente quando ci si riprende dalla malattia.

Dunque l’immunità al Covid-19 svanirebbe altrettanto rapidamente nel tempo, rendendo inapplicabile, secondo gli autori, la teoria della cosiddetta immunità di gregge, proposta da alcuni scienziati come una alternativa ai lockdown nel frenare i contagi da coronavirus.

Nello specifico, dallo studio (avviato quando nel Regno Unito era stato allentato il lockdown), è emerso che in soli tre mesi la percentuale di soggetti con anticorpi contro il nuovo coronavirus è diminuita del 26,5%: da quasi il 6% al 4,4%.

È emerso, inoltre, che i soggetti asintomatici avrebbero maggiori probabilità di perdere rapidamente i loro anticorpi rispetto ai pazienti con sintomi, e che l’immunità degli anziani sarebbe ancor più breve del resto dei partecipanti. Tra giugno e settembre, infatti, il numero di soggetti over 75 anni con gli anticorpi è diminuito del 39%. Nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, invece, è stato osservato un calo del 14,9%.

I risultati, dunque, suggeriscono che, come per altri ceppi di coronavirus, si possono verificare casi di reiezione da SARS-CoV-2 in tempi brevi, e conseguentemente che l‘immunità di gregge sarebbe “praticamente irraggiungibile”.

Come precisano i ricercatori, perché effettivamente ci sia questa immunità, il 50-60% della popolazione dovrebbe avere la protezione contro il virus in maniera che non si possa più trasmettere in modo efficiente.

Se pensi che 95 su 100 persone siano ancora suscettibili di ammalarsi, capisci che si è molto molto lontani da qualcosa che assomigli a un livello di protezione della popolazione“, ha osservato Helen Ward, tra i ricercatori dello studio. “Non è qualcosa che puoi usare come strategia per il controllo del contagio nella popolazione“.


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