De Magistris sui rifiuti: “Superata la crisi. ‘O napulitano se fa sicco ma nun more”


Notizie positive per quanto riguarda la crisi dei rifiuti vengono direttamente dal primo cittadino della città di Napoli, Luigi de Magistris.

In un lungo post su Facebook il sindaco spiega come, grazie a un lavoro attento e programmato, si sia superata l’emergenza rifiuti in città dopo la chiusura dell’inceneritore di Acerra. Una sorta di bollettino da guerra il suo ‘notizie dal fronte rifiuti’, che si è concluso però nel migliore dei modi per i cittadini.

In particolare sotto controllo è l‘ex Icm, in via Nuova delle Brecce. Asìa Napoli conferisce i rifiuti prima di poterli trasferire negli appositi impianti in questo sito di stoccaggio. Il Comune di Napoli, con l’ordinanza dello scorso luglio, ha autorizzato l’Asìa all’utilizzo del sito fino al 13 gennaio 2020 per far fronte alle situazioni di criticità. Una situazione di emergenza rifiuti ora rientrata addirittura in anticipo come evidenzia de Magistris:

“Notizie dal fronte rifiuti: 1. ICM senza più spazzatura (come da foto e in anticipo rispetto a quanto programmato all’inizio). 2. Giacenze azzerate, nonostante blocco ICM e crisi nazionale conferimento umido. 3. Frazioni secche smaltite, nonostante lo stress degli impianti stir di Giugliano, Tufino e Caivano dovuti al blocco di Acerra. 4. Decine e decine di verbali su tutto il territorio”.

Una sfida vinta dalla città di Napoli che deve ora proseguire su questa strada andando a migliorare i dati sulla raccolta differenziata.

“Adesso continuare, come già si sta facendo, sul decoro. Vorrei ricordare che altri, anche all’interno delle istituzioni, davano per certa un ritorno all’emergenza rifiuti di dieci anni fa. Mentre la politica e la comunicazione d’accatto davano per scontato che avremmo avuto i rifiuti al primo piano dei palazzi, mentre altri scommettevano sulla pelle della città e dei napoletani, per trarne un loro beneficio da cortile. Mentre gli avvoltoi non vedevano l’ora di saziarsi sui rifiuti, noi, tante donne e tanti uomini delle istituzioni pubbliche del territorio, abbiamo affrontato la più grave crisi degli ultimi dieci anni: la chiusura per 35 giorni dell’inceneritore di Acerra.

Abbiamo salvato Napoli e l’intera area metropolitana da una situazione gravissima che avrebbe messo in ginocchio l’economia del territorio e distrutto l’immagine che ci siamo rifatti in questi anni di durissimo lavoro. Ma di questo pochi parlano. Non date per scontato quello che è stato invece frutto di un lavoro serio, programmato ed attuato. Se ci siamo limitati a temporanee sofferenze – e di questo ovviamente abbiamo provato dolore – è il frutto di un lavoro duro e coraggioso. Adesso avanti tutta per contrastare severamente chi non rispetta le regole di un corretto smaltimento dei rifiuti, e migliorare lo spazzamento, il riassetto e il decoro. Ci volevate morti, ma siamo più vivi che mai. Perchè amiamo la nostra terra e perché ‘o napulitano “se fa sicco ma nun more””.


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