Secondo i dati, elaborati dai tecnici dell’Ufficio manutenzione del territorio della società in house, a Cappella Bianchini persistono circa quattrocento piante di cui quasi la metà è in stato di degrado.
C’è molta vegetazione spontanea in questa porzione di territorio che può essere quindi un innesco di eventuali incendi. Un pericolo quello degli incendi sul Vesuvio anche per i tanti abitanti che vivono in agglomerati di case situate all’inizio delle piccole strade che conducono sulle pendici del vulcano.
L’attività di manutenzione del territorio e di prevenzione contro i rischi di dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi è cruciale nel Parco nazionale. Gli interventi previsti si caratterizzano dal taglio delle piante morte, bruciate e divelte. Le operaie e gli operai della Sma elimineranno i rami secchi e tutta la piccola vegetazione che potrebbe fungere da combustibile. Il fulcro del progetto è liberare i percorsi boschivi affinché migliorino la viabilità e la fruibilità dei luoghi.