Duomo di Napoli. Tra i veli del tempo: l’inchino di Apollo a Maria nella Cattedrale


In alcuni luoghi, a Napoli, si apre una finestra temporale. Essa cela, tra i veli delle sue tende, luoghi, realtà e misteri che lasciano affiorare un passato che ci ha condotti fino ad oggi.

Dicono che, tra i vicoli del Duomo, un ignoto personaggio si fermi di notte ad incidere messaggi dall’oscuro contenuto e che lo stesso Boccaccio, nelDecameron, abbia ripreso la leggenda del Perugino che si svolse nella Cattedrale. E proprio qui sono conservate le ampolle col sangue di San Gennaro.

Accolta in seno ad una piazza porticata, la Cattedrale – Duomo di Santa Maria Assunta sorge su un ex tempio pagano dedicato ad Apollo, nume tutelare diPartenope. Fu Aspreno, primo vescovo della colonia, ad inserdiarvi l’episcopato della città tra I e II secolo. A partire dal IV secolo l’area sacra fu ampliata con la costruzione di una Chiesa opera dello stesso Costantino. Successivamente furono realizzati la Basilica di Santa Restituta ed il più antico battistero cristiano noto, quello di San Giovanni in Fonte, realizzato in stile barocco ed ornato di marmi policromi. E infine una seconda basilica dedicata al Salvatore e detta Stefania dal nome del fondatore (il vescovo Stefano) a formare un sistema di basiliche doppie. Fu inglobata nella Cattedrale all’atto della sua costruzione, nel XIII secolo.

La Cattedrale che ci appare oggi, dunque, è molto differente da quella originaria. Immaginiamo di sbirciare tra i veli che vi si sono sovrapposti nel tempo.

"Naples duomo facade" di Velvet - Opera propria. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Naples_duomo_facade.jpg#mediaviewer/File:Naples_duomo_facade.jpg

La facciata fu ricostruita in stile gotico nel XV secolo, a seguito del terremoto che nel 1349 fece crollare la facciata angioina ed il campanile. Successivamente fu adeguata ai gusti del gotico settecentesco. Ed ancora un rifacimento tra fine Ottocento ed inizi Novecento. Chi direbbe mai che i lavori non furono terminati? Il progetto di Errico Alvino prevedeva, infatti, due torri campanarie delle quali furono realizzati solo i basamenti.

Eppure nulla manca alla sua pacata bellezza: con i tre portali cuspidati, col suo romantico rigore di linee neogotiche impreziosite da busti dei Santi vescovi e del Salvatore, è quasi un dolce invito ad entrare. E vale davvero la pena di lasciarsi convincere: i rifacimenti che nel tempo hanno svestito e rivestito la Cattedrale non hanno fatto altro che rendere al meglio le mille sfaccettature della sua anima. La controfacciata accoglie le sepolture di Carlo I d’Angiò, Carlo Martello d’ Ungheria e sua moglie, Clemenza d’ Asburgo, ivi collocate dall’ architettoDomenico Fontana nel 1599.

"Napoli BW 2013-05-16 11-37-23 DxO" di Berthold Werner - Opera propria. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Napoli_BW_2013-05-16_11-37-23_DxO.jpg#mediaviewer/File:Napoli_BW_2013-05-16_11-37-23_DxO.jpg

La croce latina a tre navate rispetta l’impianto originario. Sedici pilastri sorreggono archi ogivali decorati in stucco e marmo che suddividono lo spazio inglobando antichi pilastri della Stefania in granito.

Lo sguardo corre incuriosito ad osservare l’ampio soffitto cassettonato secentescoche sovrasta la navata centrale ed ospita i dipinti della Natività e l’Epifania, diFabrizio Santafede, la Visitazione e la Presentazione al Tempio, di Girolamo Imparato, e l’Annunciazione, di Giovanni Vincenzo da Forlì. Tutti grandi nomi italiani, tutti artisti in grado di interpretare magistralmente maestosità e devozione. Sulle pareti della navata, dipinti di Luca Giordano raffiguranoApostoli e Padri della Chiesa e i Santi patroni di Napoli. Sui sedici pilastri sono sistemate le edicole con i busti dei vescovi della città, scolpiti tra Seicento e Settecento.

"Interno Cattedrale di Napoli" di Baku - Opera propria. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Interno_Cattedrale_di_Napoli.jpg#mediaviewer/File:Interno_Cattedrale_di_Napoli.jpg

Accanto al transetto, due cantorie lignee barocche ospitano l’organo e il pulpito barocco attribuito ad Antonio Caccavello (a destra) e il baldacchino gotico dellacattedra episcopale trecentesca, in parte danneggiato nel XVII secolo con la costruzione della soprastante cantoria (a sinistra).

"Napoli BW 2013-05-16 11-30-48 DxO" di Berthold Werner - Opera propria. Con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Napoli_BW_2013-05-16_11-30-48_DxO.jpg#mediaviewer/File:Napoli_BW_2013-05-16_11-30-48_DxO.jpg

Come le varie zone di questa meravigliosa Cattedrale – Duomo, anche l’area del transetto ha subito rivisitazioni, ampliamenti, e ne custodisce splendide testimonianze. Ma le parole non rendono al meglio la meraviglia che l’occhio percepisce: per cercare di farlo esploreremo i cuori pulsanti di questo magico luogo un poco per volta, passeggiando assieme.

Questo articolo fa parte della rubrica sulle Chiese di Napoli .”Napoli, la città delle 500 cupole”.

Foto in copertina: “Cathedral 2012″ di Ho visto nina volare – Flickr – licenza Creative Commons Attribution

 

Indirizzo: Via Duomo, 147 – 80138 Napoli (NA)
Orari: Lun-Sab: 8.00 – 12.30 e 16.30 – 19.00;Dom 8.00 – 13.30 e 17.00 – 19.30

 

Come arrivare al Duomo di Napoli
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