Napoli Museo Aperto: musei, stazioni dell’arte e chiese prolungano l’orario di apertura


I musei, le chiese e i siti di attrazione di Napoli cambieranno o ripristineranno gli orari di apertura, rimanendo più a lungo le porte aperte: si tratta del progetto Napoli Museo Aperto, presentato oggi dal sindaco Luigi De Magistris, con la presenza dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele, dell’Assessore alle Politiche Giovanili, Alessandra Clemente e l’Assessore al Lavoro Enrico Panini.

Il progetto partirà da metà febbraio e riguarderà 30 strutture culturali della città (tra chiese e musei) e 10 stazioni dell’arte, per poi ampliare gli argini fino ai parchi e ai giardini. I luoghi culturali saranno aperti dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20, ad eccezione del Maschio Angioino che avrà le porte aperte anche di domenica.

Il piano è stato reso possibile grazie al coinvolgimento di circa 250 ragazzi del territorio, nell’ambito del Progetto Garanzia Giovani. I ragazzi, iscritti regolarmente al Centro per l’Impiego (collocamento) e con alle spalle una formazione artistico-culturale o turistica, saranno, pertanto, retribuiti dai fondi di Garanzia Giovani, mensilmente, inserendosi nel settore dei beni culturali grazie ai ruoli a cui sono stati destinati in base agli studi effettuati come, ad esempio, guida turistica, interpreti o traduttori.

Nell’ambito di quest’esperienza lavorativa e formativa i giovani napoletani selezionati avranno, inoltre, la possibilità di formare cooperative d’arte e presentare progetti di gruppo, grazie anche agli introiti ricavati dalle visite guidate organizzate nelle strutture culturali di riferimento. A riferirlo e napolike.

Il progetto Garanzia Giovani abbraccia i ragazzi dai 18 ai 29 anni che presentano regolare iscrizione al Centro per l’Impiego ed è stato ideato per combattere la disoccupazione nei paesi comunitari che superavano le soglie del 25% per quanto riguarda i giovani. Il programma riguarda l’orientamento, la formazione, il tirocinio e l’inserimento nel lavoro.

Tuttavia, nel paese intero l’organizzazione del progetto è risultata lenta e lacunosa fin dalla data d’inizio, ossia il 1 maggio 2014. Molti giovani, inseriti come stagisti sono rimasti senza stipendio per mesi, anche nelle regioni del nord. Ed alcuni, chiamati al primo colloquio, mai più contattati. Altri hanno provveduto da soli a trovarsi la struttura per il tirocinio. Ed altri ancora, chiamati a mansioni totalmente inadeguate al titolo di studio conseguito. Molte sono state le critiche e le inadempienze delle Regioni, che risultano essere le responsabili della gestione del progetto. Il numero degli iscritti, all’apertura del portale, fu impressionante. E il progetto non ha saputo ben gestire il numero di richieste sempre più in crescita.

Tuttavia, è lieto sapere che, attualmente, il meccanismo si è messo in moto, facendo nascere opportunità concrete per i giovani privi di occupazione. E il progetto Napoli Museo Aperto ne è una dimostrazione. Bisogna, fortemente, lasciare fogli bianchi alle nuove generazione per permettere loro la progettazione del futuro. 


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