Nizza, ragazzo di Scafati miracolato: “Ero a 300 metri dalla strage, ho visto morti e feriti”


Il day after, in questi casi, è sempre il più difficile. Si contano i morti, si prega per i feriti, si conoscono le storie di chi è stato ucciso e di chi, invece, è sopravvissuto. Oggi, Alessandro può parlare. Lui è un ragazzo originario di Scafati ma residente a Nizza, che ieri sera stava festeggiando per le strade la ricorrenza nazionale più cara ai francesi. Liberté, Egalité, Fraternité. Tutti insieme a cantare nelle piazze, con gli occhi rivolti al cielo illuminato dai fuochi d’artificio che splendevano per poi cadere nel mare.

A un certo punto, la follia. Alessandro era lì, mentre quel camion correva impazzito e spazzava via vite umane come fossero birilli: “Attacco terroristico a Nizza. Ero a 300 metri da dove è successo il tutto, sono stato investito da un mare di persone, Panico e paura, morti e feriti. Io sto bene ma tante altre persone no. Ho capito tante cose questa sera. FUCK TERRORISM”, ha scritto su Facebook il ragazzo di Scafati.

Prima del terrore, Alessandro aveva pubblicato foto e video dei festeggiamenti, testimone diretto dell’inconsapevolezza di quello che si sarebbe scatenato di lì a poco. Alessandro, oggi, può parlare. È vivo: “Sono riuscito a rientrare. Molti altri no, vi voglio bene”, ha scritto poco dopo la strage per rassicurare familiari e amici. Ottantaquattro persone, invece, sono rimaste lì, a terra, uccise ancora una volta da chi si arroga il diritto e la presunzione di togliere la vita a degli innocenti.


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