Crollo Genova, 25 persone potevano sapere del rischio: la lista dei nomi della GdF


Crollo del ponte Morandi a Genova: Un tragico caso del destino o una tragedia annunciata che poteva essere evitata?

È questa la domanda che tutti si pongono e alla quale sembra ancora non esserci risposta. Anche se dagli ultimi sopralluoghi eseguiti e dagli ultimi documenti posti al vaglio delle autorità competenti, sembra quasi che la risposta a questo interrogativo possa tendere verso la seconda opzione: tragedia che poteva essere evitata.

Per tale motivo, e per non trascurare nessuna plausibile ipotesi, è stata presentata nelle ultime ore una lista di 25 persone che sapevano o avrebbero dovuto sapere dei rischi e dei pericoli di quel ponte. Un documento importantissimo, che sarà analizzato attentamente dagli inquirenti.

Attenzione però: non si tratta di una lista di colpevoli o presunti tali, ma di un insieme di persone che possono aiutare le autorità a ricostruire cosa è accaduto. Poi, è ovvio, qualcuno di costoro potrebbe essere inserito nel registro degli indagati, ma non è detto.

In particolare spuntano i nomi di importanti dirigenti di Autostrade per l’Italia, come: il presidente del Cda di Aspi Fabio Cerchiai, l’amministratore delegato Giovanni Castellucci, il direttore centrale operation Paolo Berti, il direttore del primo tronco di Genova Stefano Merigliani e il direttore di manutenzione degli interventi Michele Donferri. Del gruppo Spea, sono stati trascritti i nomi di : Antonio Galatà, Massimo Giacobbi, responsabile del progetto di restauro della struttura e Massimo Bazzanelli, a capo della sicurezza.

Anche i funzionari del Ministro dei Trasporti e alcuni responsabili e funzionari regionali sono entrati in questa lista: Vincenzo Cinelli, direttore generale della Vigilanza, Bruno Santoro, capo della Divisione tecnico-operativa della rete autostradale, e Giovanni Proietti, responsabile della Divisione analisi e investimenti. Anche l’architetto Roberto Ferrazza, con i suoi collaboratori è entrato in questa lista, soprattutto come persona informata dei fatti. Infatti fu proprio lui che lo scorso anno presentò un progetto per la ristrutturazione del Ponte, in quanto presentava delle struttura poche sicure. Infine, Carmine Testa, responsabile dell’articolazione locale della Direzione di vigilanza.

Tutti i feriti, i familiari delle vittime e gli sfollati si costituiranno parte civile nel processo che seguirà.


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