Ultras Roma: “Ci dispiace per Ciro ma non rinnegheremo mai Gastone”


Ciro Esposito è morto e gli Ultras della Roma si dicono dispiaciuti per questa morte, ma non rinnegano l’assassino Gastone, nomignolo con il quale è conosciuto Daniele De Sanctis, un figlio della Curva Sud giallorossa. Assassino o no, la Curva Sud resta accanto a Gastone e lo difende.

“La Curva Sud rimane e rimarrà sempre al fianco di un suo figlio. Non rinneghiamo mai un nostro fratello, giusto o sbagliato che sia, questo ci ha insegnato la vita, questo ci ha insegnato la strada. Rimaniamo colpiti e addolorati dal tragico epilogo di questa brutta vicenda e ci stringiamo al dolore della famiglia di Ciro Esposito. La morte non ha colori né bandiere. Gli Ultras della Roma”.

Ultras della Roma

 

In realtà, nessuno chiede agli Ultras romanisti di rinnegare Gastone, perché, si capisce, i legami affettivi restano saldi anche nei confronti di chi ha sbagliato. Il problema è che gli Ultras non prendono le distanze nemmeno dal gesto che ha compiuto quello che definiscono loro “fratello”, e così facendo dànno l’impressione di approvarlo, seppur implicitamente. Ciro è morto, ci dispiace, ma in fin dei conti l’assassino è uno di noi e non importa quello che ha fatto – ha sparato e ucciso? Non conta, Gastone è uno di noi: questo è il messaggio che fanno passare.

Perché non dire qualcosa di simile: “Daniele ha ucciso un ragazzo, ha sbagliato e deve subirne le giuste conseguenze, perché una vita è più importante di una bandiera”? Perché, evidentemente, Ciro Esposito era napoletano, dunque, per usare un’espressione che si sente spesso in giro, “meglio morto, un monnezzaro coleroso in meno”.


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