Napoli, Chiaia dice no su Facebook ai locali notturni fuorilegge della movida


La movida partenopea fa discutere ancora una volta: Chiaia, il Vomero ed il centro storico della città approvano il divertimento dei giovani, come motivo di svago ma dicono no all’inciviltà ed ai comportamenti poco corretti nei confronti dei giovani stessi nei confronti dell’ambiente, delle persone e soprattutto dei locali che non rispettano alcuna norma.

Attraverso il social network più famoso al mondo, Facebook, è stata creata una pagina, “Comitato per la quiete pubblica napoletana“, che ha denunciato la situazione inaccettabile, diffondendo foto e post che attestano, senza possibilità di replica, la situazione. A breve verrà stilata anche la black list dei locali che non rispettano le comuni norme di legge. La maggior parte dei post mettono in risalto l’elevato consumo di droga, gli orari di chiusura mai rispettati, la musica ad altissimo volume, che disturba ed infastidisce il vicinato, la montagna di rifiuti che dilaga sui marciapiedi adiacenti ai locali. Questi sono solo alcuni esempi.

Il comitato “Chiaia viva e vivibile” ha chiesto all’Asl ed all’Arpac di mobilitarsi per effettuare i dovuti rilievi fonometrici, tenendo conto del fatto che il piano di zonizzazione acustica del Comune di Napoli ha stabilito che di notte non si può eccedere oltre i 35 decibel. La situazione era già stata denunciata ma non ha avuto l’esito sperato: il Comune, dopo aver prodotto un’ordinanza, la 1403 del 17 novembre 2011, non la rinnovò dopo la scadenza del 25 marzo 2012. Tale ordinanza vietava di servire bevande in contenitori di vetro o metallo ma non è stata rispettata. Ecco una riflessione riportata da Larepubblica.it “I nostri bambini dicono i residenti cominciano a fumare spinelli in tenerissima età, se non li portiamo in stanze diverse da quelle poste sopra i locali: nei vicoli di Chiaia non tira mai vento e le nuvole di fumo entrano in casa”.

Chiaramente i rischi per la salute, come attestato dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono davvero alti, tra cui il disordine mentale e l’infarto. Chiaia rileva almeno 70 decibel. Alcuni locali, come si può ben immaginare, occupano più del suolo consentito, dando spazio ad arredi esterni anch’essi vietati. I controlli ci sono ma sono sporadici e non troppo efficienti. Vige solo un’enorme indifferenza, una libertà senza limiti che mina quella altrui e che lascia intuire che non vi è alcun rispetto per le persone e per l’ambiente.

 


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