La prima mostra dell’arte tridimensionale è a Napoli


Napoli è la prima città a presentare una mostra dell’arte tridimensionale!

La mostra, inaugurata stamattina nella Torre del Beverello, in Castel Nuovo e visitabile fino al 30 settembre 2014, è un evento di grande interesse scientifico, relativo all’applicazione della tecnologia ai processi di promozione dell’arte e della valorizzazione dei beni culturali.
Dopo la mostra impossibile che, grazie alla tecnologia, è riuscita a riunire in un’unica esposizione tre grandi artisti (Raffaello, Caravaggio e Leonardo),  ecco che arriva “La prima mostra dell’arte tridimensionale”. Per anni si è discusso sulla possibilità di utilizzare la stereoscopia e il tridimensionale, partendo dai musei, col semplice mezzo anaglifico (visione con occhiali bicolori), senza dover ricorrere a sofisticate tecnologie, cinematografiche o televisive. Avvalendosi di esperti stereografi si sono infatti organizzate, in passato, mostre tridimensionali nelle metropoli di Los Angeles, Parigi,Francoforte, Montreaux, dove le immagini presentate, di piccole dimensoni (30×40 cm.) e con un rilievo limitato, non destarono tuttavia alcun interesse da parte dei visitatori. Ragion per cui le mostre tridimensionali furono abbandonate.

orridori museo archeologico di napoli

In Italia le ricerche continuarono, seguendo le originali teorie e di innovazioni stereoscopiche del sistema “Stereogregor”, ideate dal ricercatore napoletano Pietrangelo Gregorio (noto per essere il pioniere della televisione libera italiana) che consentivano numerose nuove possibilità: basti ricordare lo schermo tridimensionale più grande del mondo (60 metri di lunghezza, primato ancora imbattuto!) realizzato nella sala Plinio a Pompei, nel 1994, sul quale 48 proiettori tridimensionali sincronizzati proiettarono, per oltre un anno, le più suggestive immagini degli scavi di Pompei, come ampiamente riportato dai mass media dell’epoca.
Sempre seguendo questo sistema, Geppino Gregorio, figlio del celebre inventore, e gli ingegneri Zipoli, Di Febbraro e Caputo hanno dato vita al “Centro Ricerche Scientifiche” con lo scopo di rielaborare il sistema anaglifico, riuscendo ad ottenere immagini tridimensionali di grande formato, riducendo così, notevolmente, i difetti dell’anaglifo emostrando una notevole profondità di rilievo con un effetto gradevole e stupefacente. Si è così potuta realizzare la prima Mostra dell’ Arte Tridimensionale,esposta nella Torre del Beverello, in Castel Nuovo.

fontane degli innamorati

Questa prima mostra comprende 12 opere su tela pittorica in formato 100 x 140 cm., concernenti opere d’arte del Museo Archeologico di Napoli (Agrippina, Divinità fluviale, i Corridori), fontane monumentali partenopee (fontane del “Nettuno”, degli “Innamorati”, del “Carciofo”), Castel Nuovo con il suo Arco di Trionfo (con un eccezionale percezione del rilievo), Castel dell’ Ovo, Chiostro grande di San Martino, Palazzo Reale, Basilica di San Francesco da Paola, ed infine, la nuova Piazza Bovio.

Napoli_s_Martino_chiostro_grande

Per ogni opera è stata curata la particolare ripresa 3D, molto diversa da quella abituale, per stabilire le migliori convergenze e le varie parallassi con le relative distanze stereoscopiche. La tecnica “italiana” Stereogregor, utilizzata da Geppino Gregorio, che ha curato le riprese e le configurazioni 3D, offre una gradevole e suggestiva percezione della terza dimensione, al punto da rendere necessaria al visitatore un’ampia sosta davanti ogni opera e, per consentirne la visione contemporanea al vasto pubblico, si è scelto di aumentare il numero dei visori con l’ausilio di uno speciale strumento predisposto per meglio apprezzare tutti i particolari delle riproduzioni.

Date: dal 23 maggio al 30 settembre 2014
Orari: ogni giorno dalle ore 10.30 alle 16.30 (escluso la domenica)
Web: www.comune.napoli.it

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