Presidente dell’AIA: “Marotta League? Non è vero, abbiamo gli arbitri più onesti del mondo”
Mar 05, 2025 - Michele Massa
Le parole del presidente dell'AIA, Zappi, sul rigore non concesso al Napoli sul fallo di mano di Dumfries e sulla Marotta League
Le parole di Antonio Zappi, presidente dell’AIA, a Radio CRC hanno destato molto clamore tra i tifosi, specialmente quelli del Napoli.
La risposta provocatoria del presidente dell’AIA sulla Marotta League
“Marotta League? Ti rispondo con le parole di un ex Presidente federale, che diceva che quando si trovava davanti alla platea degli arbitri immaginava di essere dinanzi alla platea più onesta del mondo del calcio. E non voglio togliere nulla alle altre componenti che sono altrettanto oneste come noi. Invito tutti coloro che ci ascoltano a pensare che l’arbitro è un tifoso di sé stesso che spera che la partita si svolga in un contesto di legalità”.
“È giusto che le interpretazioni tecniche le dia il Commissario, Gianluca Rocchi, perché il Presidente non deve mai entrare in spiegazioni tecniche. Però in un piano di carattere generale, come valutazione della filosofia arbitrale, posso parlare di un dato di fatto per quanto concerne l’episodio di Dumfries. Quando un braccio, che pur essendo staccato dalla figura corporea, è posizionato in maniera tale che se non ci fosse il pallone colpirebbe una parte del corpo, scatta un presupposto di non punibilità. Se in passato sono stati commessi degli errori, non bisogna continuare a lavorare nell’errore. La ricerca dell’uniformità non deve appiattirsi nel perpetuarsi dell’errore.
Quando si modificano le regole servono dei percorsi lunghi che hanno bisogno di sperimentazioni. Il regolamento del calcio ha bisogno di tempo e valutazioni approfondite per capire i progetti migliori da attuare. Io vorrei un calcio dove la sostanza prevalesse sulla forma: ovvero uno scenario in cui un calciatore o un allenatore non esca dal campo con il dubbio che un qualcosa non sia stato visto e valutato. Una volta che tutto è stato oggettivamente visto e valutato. L’arbitro mantiene la sua autonomia decisionale, confermando o meno la scelta fatta.
