Castellammare, 61enne confessa: “Lo ammetto: ho accoltellato mio figlio perché…”


E’ accaduto durante la notte tra sabato e domenica scorsa, nel Rione Savorito di Castellammare di Stabia: Giuseppe Napodano, 40 anni, pregiudicato della zona, sarebbe finito in coma e trasportato immediatamente al pronto soccorso di Castellammare, accompagnato dai propri parenti. L’uomo riportava due coltellate: una sul fianco, l’altra vicino alla scapola.

Scampato il pericolo di vita, tutte le indagini condotte dalla Polizia portavano valutare le ipotesi di una lite familiare: basti pensare che due ore dopo l’arrivo Giuseppe, anche il padre del 40enne, Antonio Napodano, 61anni, sarebbe giunto al pronto soccorso per farsi medicare una ferita alla testa. Ad avvalorare l’ipotesi, inoltre, c’era la particolare condizione dell’uomo, sottoposto agli arresti domiciliari. È Metropolis a raccontare la vicenda, così come i suoi ultimi sviluppi.

Oggi, a distanza di un po’ di giorni giorni, si è giunti finalmente a far luce sulla vicenda. “Sì, lo ammetto: ho accoltellato mio figlio. Ma la mia è stata una reazione, aveva cominciato lui a prendermi a bastonate con una mazza da baseball e io ero caduto a terra”: queste le parole del 61enne, questa la sua dichiarazione relativa al dramma familiare consumatosi nella periferia stabiese, che ha per protagonisti padre e figlio.

Giuseppe, noto per i suoi precedenti di droga, e conosciuto anche Peppe l’avvocato, si trova tutt’ora in gravissime condizioni di salute, e, proprio durante la giornata di ieri, è stato trasferito dal San Leonardo a Caserta, per essere sottoposto ad un intervento chirurgico alla vescica. Ancora nessuna misura cautelare, comunque, presa nei confronti del padre del ragazzo, che, sostenuto dall’avvocato Francesco Schettino, ha raccontato la sua verità.


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