Ercolano, morto don Raffaele Falco: il prete anti camorra ucciso dal Covid

Foto pagina Facebook Gelsomina Mercurio


È morto don Raffaele Falco, il prete di Ercolano che da sempre è stato in prima linea per la lotta contro la criminalità organizzata. Don Raffaele soffriva già da tempo di altre patologie, ma è stato stroncato dal Coronavirus, contratto poche settimane fa.

Il prete di Ercolano, che predicava dall’altare della Chiesa del Redentore, è deceduto all’età di 77 anni da poco compiuti. Don Raffaele Falco divenne noto in tutta Italia per la lotta contro la camorra, nell’estate del 1993, quando ad Ercolano scoppiò la guerra tra il clan Ascione e la triade formata dalle famiglie Esposito-Del Prete-Iacomino. Don Raffaele tuonò contro i camorristi, esigendo l’invio dell’esercito da Roma, per porre fine alla lotta, in cui perse la vita Salvatore Esposito, detto Lelluccio.

Il Sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, gli ha dedicato un lungo post su Facebook, rivolgendogli poi un ultimo saluto:

“Quando il nome dei camorristi veniva citato a bassa voce, nel timore che qualcuno sentisse, c’era un parroco ad Ercolano, che invece gridava tutto il suo disappunto e la sua rabbia contro chi seminava paura e morte nelle strade della nostra città. “Fate venire l’esercito”, scriveva di suo pugno in una lettera inviata alla Commissione Straordinaria che reggeva le sorti del Comune e al Presidente della Repubblica.

In quella infuocata estate del 1993, Don Raffaele Falco, si fece portavoce della voglia di riscatto e di giustizia di un’intera comunità. Furono le sue parole, i suoi messaggi, il suo grido di aiuto a smuovere le coscienze di tutti. Le forze dell’ordine arrivarono in città e andarono nelle case dei camorristi. Iniziò, grazie alle parole di quel parroco, quella lunga onda di anticamorra che ha permesso alla nostra Ercolano di trovare il coraggio di denunciare, di combattere e di vincere la sua battaglia contro l’illegalità. Ascoltando le parole di quel sacerdote, dentro di me trovai la forza per iniziare a gridare anche io che la camorra doveva essere sconfitta, che la parte sana della mia città doveva avere la meglio.

Oggi Don Raffaele Falco è ritornato alla Casa del Signore, Ercolano si sente più triste, ma in noi resteranno indelebili i suoi insegnamenti e la sua straordinaria forza. Grazie Don Raffaele”.

Quando il nome dei camorristi veniva citato a bassa voce, nel timore che qualcuno sentisse, c’era un parroco ad…

Pubblicato da Ciro Buonajuto su Domenica 24 gennaio 2021


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