A Ponticelli si vive ancora da terremotati nelle baracche


Il terremoto del 1980 che investì la Campania ha lasciato ancora oggi delle vicende irrisolte. Proprio così, nonostante di anni ne siano passati più di 30. A Ponticelli diverse famiglie sono costrette ad abitare nelle baracche costruite all’epoca con il nome di parco evangelico Galeazzo Caracciolo. Sessanta prefabbricati con tetti in amianto. La metà sono state abbandonate e attualmente occupate da extracomunitari. Ma per altre 30 famiglie l’incubo di dover soffrire il freddo d’inverno e il caldo d’estate continua.

Degrado incredibile con muri in cartongesso, pavimenti di plastica e tetti in amianto. Non c’è possibilità di andar via. Poca disponibilità economica di famiglie che nel 1980 persero la loro casa a causa del terremoto. Una situazione terrbile, difficile da raccontare con ripercuissioni sullo stato di salute dei suoi abitanti.

In passato l‘Asl ha effettuato dei controlli confermando la presenza di amianto. In questi anni è morto un bambino di 9 anni, colpito da un tumore al cervello. Una nuova casa? la speranza di tutti è a pochi metri dalle baracche, in via Odissea. I lavori, però, sono fermi da 3 anni e per molti il sogno di vedersi finalmente in una casa vera diventa sempre di più una chimera.

Sono queste situazione che ci devono far vergonare, ma soprattutto di questo dovrebbe occuparsi la politica. Qui stiamo parlando della dignità delle persone ormai calpestata. Siamo alla periferia di Napoli, ma il sindaco e il suo governo cittadino se ne deve occupare. Possibile che dopo 30 anni ci siano ancora persone che vivono nelle baracche mettendo a rischio la propria vita? Noi vogliamo sollecitare un intervento, consegnare a queste persone una vetrina mediatica, perchè queste storie vanno raccontate. Nessuno sembra più occuparsene.


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