Ancelotti: “Quando mi sveglio a Napoli mi emoziono. Vorrei restare molti anni”


Carlo Ancelotti parla del suo Napoli, ma soprattutto di Napoli in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Il primo passaggio, però, è per il calcio in generale che dovrebbe essere vissuto per quello che è: “un gioco“. “E’ nato così, così è vissuto dai bambini – spiega Ancelotti – Ma per questo Paese il calcio non è tanto un gioco, quanto un diversivo. A Napoli rappresenta anche una rivalsa, una sorta di riscatto dal senso di abbandono che questa città ha legittimamente introiettato nei secoli“.

Il tecnico azzurro auspica di poter restare tanto tempo all’ombra del Vesuvio, magari nelle veste anglosassone del “manager”, anche perché si sente letteralmente rapito dalla città e dalle sue bellezze: “Di Napoli mi piacciono tante cose. Ovviamente il paesaggio e la luce. Il golfo di Napoli, con Capri di fronte. Il Vesuvio: ti svegli la mattina e hai questa fotografia emozionante davanti. La gente è molto disponibile. Il napoletano non si prende troppo sul serio.

“È gente allegra, disponibile, aperta. Mi piace poi la passione che c’è dietro questa squadra. Passione e rispetto. Tutti pensano che Napoli sia sempre un grande, esuberante, putiferio. A me piace frequentare la città, vado per strada, nei ristoranti e nessuno mi ha mai disturbato, sono molto rispettosi. Forse perché mi vedono un po’ vecchio…“.

Parole d’amore da parte del tecnico di Reggiolo che ha difeso Napoli, in più di un’occasione; dai continui cori beceri e razzisti che la colpiscono in giro per l’Italia. Ancelotti ha sempre condannato ogni atto discriminatorio e alla vigilia del match di Bergamo, poi vinto per 2-1, insieme alla società aveva anche minacciato di abbandonare il campo in caso di cori. Durante il match tutto sembrava essere andato liscio, con lo stesso tecnico che aveva elogiato i tifosi dell’Atalanta, ma fuori dallo stadio la cronaca ha fatto registrare nuovi episodi spiacevoli.

È un malcostume che deve finire – tuona Ancelotti – Io non voglio fare un discorso solo sul Napoli, ovviamente. Voglio parlare degli stadi italiani e della lotta contro ogni intolleranza. Una cosa sono i cori e gli striscioni divertenti, altro le manifestazioni di odio e la demonizzazione di città, colori della pelle, appartenenze etniche o religiose. Se ci sono quei cori si devono attuare delle procedure: la segnalazione del capitano all’arbitro, l’annuncio con gli altoparlanti e, se nulla serve, la sospensione della partita“.

Infine, si ritorna al calcio giocato e in particolare al Campionato che per Ancelotti non è ancora chiuso: “La Juve è molto forte, molto continua, però inarrivabile no. Nella mia esperienza di calcio non ho ancora trovato squadre imbattibili. Certo, per stare al passo con la Juve, devi fare miracoli. Il Napoli ha tante potenzialità e lo ha dimostrato nel girone di Champions, che era difficilissimo. Siamo cresciuti molto in personalità, convinzione, perché queste partite aiutano a crescere“.


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