A Napoli parte il progetto Museodivino: grandi capolavori in piccoli gusci di noce


Un ambizioso progetto per una serie di piccoli capolavori. Così possiamo definire Museodivino, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di stimolare la riflessione sul significato del Presepe e, al tempo stesso, sull’attualità dell’opera dantesca. Cosa c’entrano le due cose l’una con l’altra? Lo può sapere soltanto Don Antonio Esposito, il sacerdote stabiese che su questi due temi ha creato i suoi capolavori… in gusci di noce.

Ebbene sì: tutte le opere di Don Antonio sono inserite in piccoli o addirittura minuscoli oggetti, che vanno dagli astucci ai gusci di noce, dalle scatolette ai noccioli di ciliegio. La loro bellezza si può ammirare solo con l’ausilio di una lente d’ingrandimento; c’è addirittura un presepe in seme di canapa, il più piccolo del mondo mai creato da mano umana.

Basti pensare che, per creare i suoi capolavori, Don Antonio Esposito inventò una nuova tecnica, che non ha precedenti nella storia della miniatura. La sua collezione si può dividere in due serie: la prima, composta da trentatré opere, è dedicata a un tema molto caro alla tradizione napoletana, quale il presepe. Un presepe lontano dal chiasso e dallo sfarzo di San Gregorio Armeno, molto più intimo, con la scena della Natività spesso nascosta.

La seconda serie, invece, consiste in quarantadue opere ispirate alla Divina Commedia, con una storia a dir poco particolare. Le opere sull’Inferno rappresentano la maggior parte della collezione, seguite da alcune creazioni sul Purgatorio e da una sola miniatura sul Paradiso. Ma la cosa più sorprendente è che Don Antonio ha tenuto nascosti questi piccoli capolavori fino alla fine: sono stati i parenti dell’artista a ritrovarli dopo la sua morte.

Resta il fatto che le opere su Dante sono stupefacenti tanto quanto i presepi. Don Antonio Esposito, che aveva fatto delle sue miniature un esercizio spirituale di pazienza e meditazione, dimostra una sensibilità artistica innata e un sapiente uso della prospettiva. Ci sono miniature che presentano addirittura quattro livelli di profondità, con villaggi che appaiono in lontananza, caverne intagliate, scalinate che portano chissà dove.

Tutte queste meravigliose opere, a dieci anni dalla morte di Don Antonio, sono finalmente visibili in un’unica grande collezione. Inaugurata lo scorso 24 giugno, la collezione SAME (acronimo di Sacerdote Antonio Maria Esposito) vuole proporsi come punto di partenza di un percorso conoscitivo che può dirsi, al tempo stesso, fuori dal tempo e immerso nella storia.

Qui di seguito vi forniamo tutte le informazioni necessarie per la vostra visita:

Indirizzo: Via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b

Tel.: 08119708687/3394640080

E-mail: museo@progettosophia.it/info@museopresepi.it

La collezione è visitabile tutti i giorni dalle 16 alle 19 e in altri orari previo appuntamento telefonico.


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