“Parlateci di Bibbiano”: a Napoli lo striscione contro il PD


Anche a Napoli fa molto discutere il caso dei bambini di Bibbiano e con esso la grossa polemica scoppiata tra i maggiori esponenti della politica nazionale. Questa mattina, sull’ingresso della Galleria della Vittoria, è infatti apparso uno striscione con la scritta “Parlateci di Bibbiano“. Sullo  stesso, è evidente come la P di Parliamoci su sfondo verde e la D su sfondo rosso richiamino lo stemma del PD. La protesta è stata fatta ad opera del gruppo Fdi (Fratelli d’Italia) di Napoli ed intende riconoscere al partito di centro-sinistra delle responsabilità pesanti sulla vicenda.

Partiamo con il ricostruire questa triste vicenda. L’inchiesta in esame (denominata “Angeli e Demoni” dai pm) tratta di un presunto sistema illecito di affidamento dei minori, attivo in alcuni comuni della Provincia di Reggio Emilia. In questa rete fraudolenta, si crede che alcuni medici, psicologi e funzionari pubblici abbiano cercato di sottrarre dei bambini a famiglie in difficoltà, per poi darli in affidamento ad amici e parenti in cambio di denaro.

I bambini coinvolti sarebbero stati indotti a conferire false testimonianze ed informazioni distorte presso i vari tribunali dei minori. In questo modo, sarebbero stati ordinati dai giudici diversi affidi “fraudolenti”. Quest’ultimi sarebbero poi stati gestiti in ultima facie dall’associazione “Hansel e Gretel” (attiva proprio nel comune di Bibbiano), uno dei baluardi per la difesa dei minori abusati e vittime di maltrattamenti. In ultimo, gli inquirenti  sostengono che i bambini venivano costretti ad inventare tali prove, grazie a strumenti come macchine della verità ed apparecchi atti a mandare ai piccoli pazienti stimoli acustici e tattili. Nei primi giorni, si era invece parlato erroneamente di scariche di elettroshock.

Nel registro degli indagati, risultano i gestori di “Hansel e Gretel”, cioè gli psicoterapeuti Claudio Foti e Nadia Bologni. Inquisiti sono anche: la dirigente dei servizi sociali dell’Unione Val D’Enza, Federica Anghinolfi, l’assistente sociale Francesco Monopoli e il sindaco Andrea Carletti, che però non è coinvolto in crimini contro i minori, ma indagato per abuso d’ufficio e falso. Quest’ultimo avrebbe infatti solamente omesso di applicare una certa procedura, la quale è prevista dalla legge in tema di affido.

Abbiamo detto che il mondo politico sta combattendo una grossa battaglia mediatica nei confronti del caso. Da giorni, gli esponenti del Movimento 5 stelle e della Lega gridano allo scandalo e accusano il Pd di tutto, persino di aver legittimato o perpetuato tali violenze sui bambini coinvolti. Ebbene sì, è stato detto anche questo.

Lungi dal giustificare l’una o l’altra fazione, le ragioni del Pd o dei giallo-verdi, è necessario moderare i termini. La scena politica sta diventando sempre più un’arena dove, tra sberleffi e pernacchie, si aspetta il primo scandalo dell’avversario per marciarci sopra. E’ fondamentale riacquisire forse una certa serietà per la cosa pubblica. In primis, perché di questioni del genere se ne occupa soprattutto la Magistratura. In secundis, perchè la vicenda è delicata e il sindaco Pd non ha commesso reati sui minori; parlare di “comunisti mangia-bambini 2.0” è quantomeno sciacallaggio. Infine perché prima di farsi un’idea, è necessario conoscere le cose come stanno (gli ultimi particolari mostrano infatti anche come anche il Movimento 5 stelle sia in parte investito dal caso Bibbiano), non come ce le vogliono raccontare.


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