“Malafemmena” è un plagio? Gli eredi di Totò citati in giudizio


“Malafemmina” è un plagio? Piero e Paolo Minelli, ufficiali dell’Aeronautica italiana, sono in procinto di citare in giudizio gli eredi del principe Antonio de Curtis, il grande Totò. Il motivo? Esaudire un desiderio della madre e darle finalmente giustizia.

I due vorrebbero stabilire una volta per tutte se Totò abbia o meno plagiato una canzone composta da Maria Pia Donati Minelli, la loro mamma. La canzone “Autunno d’amore”, infatti, sembrerebbe essere stata usata per creare la più celebre “Malafemmena” di Totò.

La notizia della denuncia è stata da poco diffusa ma la vicenda era emersa già nel 2008, quando la stessa Maria Pia Donati Minelli in un’intervista al Tg 2 raccontò dei suoi sospetti sull’originalità del brano scritto dal grande Totò: Non voglio parlare di plagio, ma le canzoni si somigliano molto. Mi sono tenuta dentro questa cosa per 67 anni, stavo male ogni volta che ascoltavo quella canzone, ma non ho parlato perché avevo troppa stima di Totò. Ora però basta” disse la donna ai microfoni di Rai 2.

Maria Pia Donati Minelli è nata a Foligno nel 1920, era un’insegnate di lettere e una musicista per pura passione. La donna depositò la partitura di “Autunno d’amore” alla Siae nel 1949, ben due anni prima dell’uscita di “Malafemmina”.


Successivamente, di quella canzone, Claudio Villa ne aveva inciso un provino, col titolo di “Notturno”, rimasto però inedito fino ai giorni successivi la rivelazione della donna, quando su alcuni siti specializzati spuntarono cd contenenti il pezzo cantato da Claudio Villa. Il brano scritto da Totò una notte in un albergo di Formia, invece, divenne di successo mondiale.

Maria Pia Donati Minelli, che fu anche premiata con una medaglia d’oro dalla Siae per i 50 anni d’iscrizione, non ha mai denunciato Totò per plagio con “Malafemmina” mentre, a suo tempo, fece causa agli autori dei brani “Love in Portofino” e “Taxi”, sostenendo che fossero stati copiati da suoi brani.

Nel primo caso la causa si chiuse con un accordo tra le due parti ed un risarcimento economico in favore della signora, mentre per la seconda, dopo un processo durato quattordici anni, nel 1984 il giudice stabilì che la canzone era effettivamente un plagio di “Valzer brillante” composta dalla musicista la quale fu risarcita con 110 milioni di vecchie lire.

Ora che Maria Pia Donati Minelli non c’è più, essendo deceduta lo scorso dicembre alla veneranda età di 98 anni, sono i figli che vogliono far chiarezza sulla vicenda e, nel caso, rendere giustizia alla madre. Perciò, nei prossimi giorni, gli eredi di Totò, i quali godono dei diritti d’autore fino al 2037, 70 anni dopo la morte del principe, potrebbero ricevere una citazione in giudizio ed essere coinvolti in un processo che attesti la reale paternità o maternità della canzone.


Sulla vicenda si è già pronunciato Pasquale Scialò, compositore e musicologo: il suo responso è che, della quarantina di battute di cui è composta “Malafemmina”, solo quattro del ritornello sono simili a quelle di “Notturno” e che, a sua volta, anche “Notturno” si ispira ad altre canzoni.


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