Video. Intervista ai Soulftaara, la band che unisce Jazz e Soul alle nostre tradizioni


Il panorama musicale Napoletano sforna sempre grandi talenti. tra questi ci sono anche i Soulftaara, una band che si basa sulla musica Jazz e Soul, nati nel 2017 e che hanno appena pubblicato il loro primo video musicale ed il loro primo EP presentato con un release party lo scorso 23 gennaio.
Scopriamo insieme chi sono attraverso un’intervista.
Buongiorno Soulftaara, raccontate la vostra musica ai nostri lettori
“La nostra musica è un mix di quello che abbiamo ascoltato, di quello che ci scorre nelle vene e che abbiamo provato ad unire senza troppe pretese. Il neo soul è la parola chiave che racchiude la sperimentazione musicale tra la tradizione jazzistica, la sensualità del soul e dell’ R’n’B, e la novità dell’elettronica. Aggiungendo le nostre radici e tradizioni musicali italiane, quelle cantautorali, vere, prendiamo vita noi!”
Da dove nasce il vostro nome, e come vi siete conosciuti?
“Ci siamo conosciuti tutti al Conservatorio di Napoli, legati dalla nostra passione per la musica e lo studio del jazz. 
Il nome prende spunto dalla Solfatara vulcano simbolo di Pozzuoli, una città che ci ha visto crescere e ha fatto da casa al nostro percorso e che per noi è ancora un punto di riferimento. Il legame con questo posto ci è stato di grande ispirazione, e il fuoco di un vulcano è la metafora migliore per rappresentare il fuoco della nostra grande passione per la musica!”
A chi vi ispirate?
“Sotto il profilo musicale gli “Hiatus Kayiote”, gruppo Australiano di grande sperimentazione, hanno sicuramente cambiato il nostro modo di vedere la musica.
Ma non possiamo non citare artisti come i Moonchild, Robert Glasper, Thundercat, i The Internet e Yussef Days.
In Italia dobbiamo molto al panorama musicale Neosoul in espansione, grazie ad artisti come Ghemon, Ainé, Willie Peyote, Serena Brancale. 
Non per ultimi, alcuni grandi della musica italiana come Pino Daniele, Niccoló Fabi, Fabio Concato, Giorgia, che ci hanno ispirato anche sotto il punto di vista testuale.” 
Soul e jazz, parliamo di due generi musicali non troppo commerciali, la vostra impronta italiana potrebbe aiutarvi a farvi crescere e farvi conoscere maggiormente?
“Diciamo che non è stata una scelta basata su questo, ma sicuramente ci abbiamo pensato. Provare a fare musica “nuova” in Italia è un grande rischio, specialmente rispetto a ciò che ci viene proposto ogni giorno dalle case discografiche italiane. Quindi forse quest’impronta, miscelata alla musica d’oltreoceano, può essere il trait d’union tra noi e chi ancora non conosce questa musica.”
A dicembre avete pubblicato il vostro primo video, “Banalità”. Quali sono i prossimi progetti in cantiere?
“Adesso abbiamo appena pubblicato il nostro primo EP dal titolo “Diverso”. Ci godiamo l’uscita di questo nuovo lavoro, cercando di promuoverlo nel modo giusto, anche attraverso qualche altro live in programma nel prossimo futuro. Non neghiamo però il fatto che stiamo già iniziando a lavorare su qualche nuovo inedito.” 
Qual è il segreto di una buona band, e quali sono i pregi ed i difetti di farne parte?
“Stare in una band è come iniziare un fidanzamento. All’inizio ti innamori, poi inizi a notare tutti i difetti, a volte ti arrabbi e urli e ti domandi come farai a conviverci per il resto della vita. Quando nonostante tutto decidi di rimanere, e non vedi l’ora di dedicare gran parte del tuo tempo a quella che è diventata un’altra famiglia, allora è amore vero.” 
Salutate i nostri lettori
“Ciao a tutti i lettori di Vesuviolive dai Soulftaara, e grazie per averci concesso un po’ del vostro tempo, sarà prezioso per noi.”


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