Coronavirus, avvocati napoletani in sciopero


A Napoli, i disagi causati dall’incessante diffusione del Coronavirus non hanno risparmiato l’Ordine Forense, in sciopero dal 3 all’11 marzo 2020. A renderlo noto è www.larepubblica.it.

Gli esperti presenti alle riunioni convocate in Corte d’Appello e in Regione non hanno appoggiato la decisione degli avvocati napoletani, escludendo l’esistenza di un focolaio all’interno degli uffici giudiziari e ritenendo, dunque, del tutto infondata la decisione di sospendere le udienze.

Tuttavia, secondo l’Ordine Forense, presieduto da Antonio Tafuri, il pericolo Coronavirus è concreto e si lega al rientro di un avvocato proveniente da Milano. Con lui altri sei colleghi o collaboratori.

Gli avvocati hanno richiesto, con due diffide, la sospensione delle attività e non essendoci riusciti hanno deciso di scioperare. Hanno, così, proclamato l’astensione da tutte le udienze civili, penali amministrative e tributarie.

Lo sciopero è scattato senza il preavviso previsto dal codice di autoregolamentazione in quanto, secondo gli avvocati, si tratta di eventi potenzialmente lesivi per l’incolumità dei lavoratori.

Il procuratore generale Luigi Riello e il presidente della Corte d’Appello Giuseppe De Carolis, ribadiscono che nessun contagio è avvenuto nel Palazzo di Giustizia. E aggiungono: “Solo 2 dei 6 avvocati hanno frequentato, insieme, una sola udienza, dopo il 25 febbraio. Dal 28 sono, come gli altri, in quarantena“.

Considerando che i tempi medi di contagio sono di 4/5 giorni e che dal 25 febbraio nessun caso accertato si lega all’ordine forense, i capi degli uffici giudiziari si dicono “stupiti e addolorati”.


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